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Un’icona in fiamme

“L’immensa chiesa di Notre-Dame stagliando contro il cielo stellato la sagoma nera delle sue due torri, dei suoi fianchi di pietra e della sua groppa mostruosa, sembrava un’enorme sfinge a due teste seduta al centro della città.” (Victor Hugo, Notre Dame de Paris)

Con questa celebre citazione del padre del Romanticismo francese va ricordata la cattedrale di Notre Dame, simbolo della Francia, cuore pulsante di Parigi che scandiva le ore della frenetica vita della metropoli; patrimonio dell’umanità, simbolo del cattolicesimo e della storia di Francia, è il monumento storico più visitato d’Europa.

Il 15 aprile del 2019 è stata devastata da un improvviso incendio scoppiato sul tetto; il tutto è accaduto nel giro di quattro ore circa, dalle 18 alle 22: inizialmente si è pensato a un falso allarme, ma dopo qualche minuto l’incendio è effettivamente scoppiato, costringendo la gente ad evacuare a causa delle fiamme sempre più alte e al conseguente crollo della guglia e del tetto, oltre alla propagazione del rogo su una delle due iconiche torri rettangolari. Fortunatamente, grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco, la facciata e le strutture non sono crollate; il bilancio è di tre feriti in condizioni non gravi.

Il giorno stesso la procura della capitale ha aperto un’ inchiesta per incendio doloso, anche se la possibilità è attualmente esclusa, così come quella di un attacco terroristico; probabilmente il rogo è stato accidentale e si è sviluppato intorno alle impalcature montate per i lavori di restauro: non è escluso che vi fossero delle travi in legno – quelle su cui avrebbero potuto passare gli operai – che potrebbero aver contribuito ad alimentare le fiamme. Infatti l’incendio si è sviluppato proprio intorno alle impalcature montate per la restaurazione.

Il rettore della cattedrale, monsignor Patrick Chauvet, ha annunciato di voler far costruire una “cattedrale provvisoria in legno” sul sagrato di Notre-Dame. “Voglio che sia un luogo bello, un po’ simbolico, attraente, adatto ad accogliere fedeli e turisti” dichiara. L’obiettivo è quello di fare in modo che la cattedrale “resti sempre viva” sostiene Chauvet in un’intervista al canale di CNews. In questo modo, secondo quest’ultimo, non sarà necessario dire che Notre Dame resterà chiusa per cinque anni, periodo di tempo ritenuto necessario per il ripristino dell’edificio secondo il Presidente Macron.

Prosegue intanto la gara di solidarietà per la ricostruzione. Grazie alle maxidonazioni, che hanno destato anche alcune polemiche, è stato raccolto un miliardo di euro in due giorni.

Il governo ha lanciato un concorso internazionale per architetti per la ricostruzione della guglia crollata:  è stato il primo ministro francese Édouard Philippe ad annunciarlo, nel corso di una conferenza stampa sull’incendio, specificando che l’obiettivo è quello di capire come muoversi, se ricostruire la guglia disegnata da Viollet-le-Duc o se dotare la cattedrale di una guglia “in linea con le tecniche e le sfide della nostra era”.

Appena la notizia ha invaso il web, migliaia di utenti hanno commentato attraverso i social network la vicenda: molti sono stati i messaggi di solidarietà e vicinanza al popolo parigino, provenienti da persone di tutto il mondo, le quali si augurano che entro pochi anni la celebre cattedrale di Notre Dame, luogo di culto e icona della città, possa essere ricostruita più bella di prima.

Gaia 3N

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