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Gli attentati terroristici

Dopo l’ultimo attentato avvenuto a Mosca, la paura per i terroristi è aumentata ancora di più. Come mai? Le motivazioni sono molteplici: ecco allora un exploit sul terrorismo e le principali cause di questa paura.

A partire dal nuovo Millennio fino ad oggi, numerosi sono stati gli attentati terroristici nel mondo intero, ma principalmente nelle grandi città europee. Ricordiamo, tra i più gravi in Europa, l’attentato di Parigi del 13 novembre 2015, quello a Nizza nel 2016 e l’assalto di un gruppo di uomini avvenuto a Mosca un mese fa; per il resto del mondo è importante ricordare l’attentato alle Torri Gemelle di New York dell’11 settembre 2001. Fra questi, la media delle vittime è superiore alle 100 persone, motivo per cui gli attentati terroristici sono sempre stati temuti da tutti gli abitanti del globo per la loro pericolosità. 

Un attentato, quindi, è un grave atto di violenza, perpetrato tramite l’utilizzo di armi, di sostanze pericolose o di manomissioni, contro esseri umani, luoghi o istituzioni. Quasi sempre queste azioni violente sono volute da  un gruppo di terroristi per aumentare la paura della popolazione e per arrecare danni ad enti come le istituzioni statali, oppure governi, esponenti politici o ancora gruppi etnici e religiosi; le ragioni principali sono quelle di incutere paura alla popolazione e indebolire il governo locale oppure far predominare una religione sull’altra per forza, senza però fare nascere una guerra. Fra questi gruppi terroristici, molto famoso c’è L’ISIS, conosciuto anche come “Stato Islamico”, organizzazione internazionale formatasi in Siria e in Iraq come califfato autoproclamato dal famoso emiro Abu Bakr al-Baghdadi il 29 giugno 2014, gruppo che è attivo ancora oggi: infatti l’ISIS stesso ha rivendicato l’attentato di Mosca avvenuto la notte del 22 marzo scorso. Un altro gruppo molto importante è quello di “Al Qaida”, anch’esso islamista, che è noto per aver pianificato e messo in atto gli attentati dell’11 settembre 2001, i quali causarono circa 3000 morti. 

Ritornando agli attentati in sé, spesso molti non sono organizzati. Ogni tanto accade, com’è successo proprio a Nizza nel 2016, che qualche uomo, anche da solo, decida di attaccare con le armi oppure utilizzare dei camion per investire senza un senso né uno scopo finale, utilizzando però come scusa il fatto di essere stati mandati da Allah, dio dei musulmani, motivandosi con la formula “ALLAH AKBAR” (Allah è grande), con cui magnificizzano il proprio dio. L’attentato di Mosca, però, è stato compiuto da un gruppo di uomini armati, con intenzioni ben precise: irrompere all’interno della sala concerti Crocus City Hall e creare il panico, uccidendo delle persone. Tutte queste azioni non servono a fare guerra, causando lo stesso morti innocenti, ma soltanto per impaurire Mosca, con la Russia impegnata nel conflitto in Ucraina e per aumentare la tensione per una possibile escalation militare. Infatti, subito dopo l’accaduto, Putin ha voluto trovare un capro espiatorio, nonostante l’ISIS avesse già rivendicato l’attentato: infatti, il presidente della Russia ha continuato ad accusare sia gli Stati Uniti, contro i quali vi è un conflitto interno sin dal dopo guerra (con la Guerra Fredda), sia l’Ucraina, della quale vuole acquisire parte del territorio e per la quale è in guerra da due anni ormai. Attualmente, sull’attentato di Mosca si sa che, fra gli uomini che hanno causato la morte delle numerose persone presenti, 7 sono stati catturati e carcerati ma soprattutto torturati per arrivare alla verità, che tuttora non si conosce. Si presumono inoltre dei collegamenti con l’attentato nello stato ex sovietico del Tagikistan, in Asia centrale, per i quali sono stati arrestati altri 15 uomini. Infine, come sostiene Mosca e secondo altre fonti terze, anche gli Stati Uniti erano già a conoscenza dell’attentato, poiché il governo da parecchi anni ha il controllo sull’area medio-orientale, ma in particolare in Iraq e in Iran. 

Sarà forse vero che gli Stati Uniti sapevano già quello che sarebbe successo a Mosca pochi giorni dopo? Forse anche il Presidente ucraino Zelensky, con alcuni uomini del suo esercito, ha usato questo attentato come vendetta? Poco resta sicuro e molti sono i dubbi ancora vaganti. Restano alte però la tensione e la paura in tutto il mondo per una possibile escalation dalla guerra in Medio-Oriente o fra Ucraina e Russia, alla Terza guerra mondiale, coinvolgendo indirettamente anche la Nato di cui facciamo parte.  

Simone B. 3°G

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