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ROYAL FAMILY E TABLOID, I BATMAN E JOKER DELLA GRAN BRETAGNA

Una battaglia a suon di scoop e violazioni della privacy che ha origini lontane e non accenna a fermarsi.

Londra – I Tabloid sono giornali, non solo britannici, che enfatizzano notizie sul crimine e sulla cronaca rosa, cercando di creare pathos sulla vita privata delle celebrità.

La Royal Family britannica non è soltanto una famiglia, è un’icona culturale per tutti gli Inglesi. Nonostante ci sia una minoranza antimonarchica, se si tratta di parlare – o meglio, di spettegolare – dei Reali, gli Inglesi sono sempre pronti a farlo. Specialmente i Tabloid.

Il rapporto tra la Famiglia Reale e i giornali non è mai stato dei migliori. Se si potesse però individuare il vero e proprio casus belli che ha portato i reali britannici in aspro conflitto con questi giornali senza scrupolo, non ci sono dubbi: è la figura di Lady Diana.

Diana Spencer, principessa di Galles, emblema di bellezza e grazia, ha affascinato per anni il popolo britannico e non solo.

Al tempo stesso, gli anni Novanta sono stati gli anni d’oro per i Tabloid: i confini tra privato e pubblico divennero sempre più sottili, in una battaglia allo scoop che sembrava non avere limiti. 

La figura della principessa del Galles è stata tra le più colpite. Ogni parte del Regno Unito sapeva ogni cosa: della sua bulimia, dell’infedeltà di Carlo con Camilla e del  tradimento con l’ufficiale Hewitt. Anche se nessuno parlava, tutti ne erano a conoscenza e, soprattutto, i volti dei protagonisti venivano stampati a tutta pagina in apertura dei giornali britannici.

Per una famiglia, il cui codice era sempre stato “Never complain, never explain”, il fenomeno Lady D era diventato un problema.

I Tabloid erano ovunque: sotto casa, dietro ai cespugli e all’inseguimento delle auto. Disposti a tutto pur di ottenere un’anteprima, un’immagine compromettente che potesse fruttare loro sterline a palate. 

Perciò era inevitabile che questa caccia del gatto col topo culminasse in tragedia e così è stato: Diana Spencer è morta a Parigi insieme al suo compagno, Dodi Al Fayed, il 31 Agosto 1997 a causa di un incidente stradale. La “principessa del popolo”, così era definita,  si è spenta all’età di soli 36 anni lasciando un vuoto non solo nella Royal Family ma anche nel cuore di tutto il popolo britannico.

Per anni si è discusso delle cause dell’incidente: dallo stato di ebbrezza del conducente e la sua conseguente guida pericolosa, fino all’inseguimento ad alta velocità da parte dei giornalisti francesi. 

Una cosa è certa; la sete di notizie senza scrupoli dei Tabloid ha condotto alla morte non solo di un simbolo per la monarchia, ma prima di tutto di una madre per William ed Harry.

Ed è proprio il Duca di Sussex che ha sempre avuto il rapporto più complicato con i Tabloid. 

Fin da adolescente, Harry era sempre stato considerato un ragazzo problematico. Sbagli, cadute e tanto dolore per la morte di sua madre. In pratica, la preda perfetta per quei vampiri giornalistici assetati di dramma e notizie. L’onda di speculazioni sul suo conto ha colpito anche la moglie, Meghan Markle il cui ingresso nella famiglia reale può essere paragonato a quello di una mucca che entra al macello.

Pare quindi comprensibile il motivo della “Meg-exit”, ossia la rinuncia dei ruoli reali da parte dei duchi di Sussex e la fuga negli Stati Uniti, patria di lei, dove sicuramente il concetto di privacy è rispettato.

Le grane però non sono solo dalla parte di Harry. Infatti, se i duchi di Sussex sono alle prese con tribunali e querele contro i Tabloid britannici, nemmeno i neo principi del Galles se la passano bene. Sì, perché con l’annuncio dell’operazione di Kate Middleton a gennaio e la sua uscita dalla scena pubblica, l’arrivo dello sciame dei tabloid sotto Kensington Palace era pressoché inevitabile. In contemporanea con l’inizio della convalescenza della principessa, sono subito iniziate le speculazioni riguardanti il suo stato di salute, il tipo di operazione e se la malattia che l’aveva colpita fosse o meno di origine cancerogena. 

Ad affossare ancora di più la situazione, in occasione della festa della mamma, che nel Regno Unito si tiene il 10 Marzo, Kate ha pubblicato sul suo profilo Instagram una foto ritraente se stessa e i tre figli George, Charlotte e Louis, quasi a cercare di placare la morbosa indagine dei mass media. Purtroppo, l’azione ha avuto l’effetto contrario: si è scoperto, infatti, che la foto era stata ritoccata. 

Inutile dire che il polverone suscitato da questa scoperta ha mandato in tilt tutte le maggiori testate inglesi. Notizie flash da ogni dove si rincorrevano su giornali come Daily Mirror e The People che, assetati di notizie, investigavano ogni angolo di Kensington Palace come alla ricerca della grotta dei tesori di Ali Baba e i cento ladroni.

Finiti sempre più nell’occhio del ciclone giornalistico, William e Kate non hanno avuto altra scelta che raccontare la verità.

Nel video pubblicato da Kensington Palace, la principessa di Galles è ritratta molto provata dalla malattia, ma tiene a rassicurare tutti che la terapia che sta affrontando sta procedendo come previsto e che si sta lentamente rimettendo in forze. Inoltre, cosa più importante, Kate, prima di rivolgersi a tutti i malati di cancro come lei, ha lanciato un appello: “come famiglia, adesso abbiamo bisogno soltanto di tempo, spazio e privacy”.

E’ difficile dare una definizione precisa ed accurata del concetto di privacy, soprattutto al giorno d’oggi, dove questa è costantemente violata, in primis dai social.

Nonostante questo, è importante ribadire un concetto di base che è fondamentale: il consenso. Il singolo individuo decide cosa dire su se stesso e cosa pubblicare, cosa far sapere alla gente e cosa no. Se si tratta invece un personaggio pubblico? Non cambia niente.

Un conto è se la persona interessata decide, senza costrizioni, di rendere pubblica parte della propria vita privata. Un altro è se questa si trova asserragliata dentro casa perché fuori ci sono centinaia di giornalisti pronti a sfondare la porta e allora è costretta a rendere pubblici gli aspetti personali della propria vita.

Da tempo ormai, le maggiori testate giornalistiche, in primis i Tabloid, hanno compreso l’efficacia delle notizie scoop, abbellite con titoli accattivanti, per ottenere maggiori visualizzazioni ed arricchirsi. E’ il triste gioco del “clickbait” che distoglie e manipola l’informazione moderna, ammaliando i lettori per ricevere un misero click che però frutta milioni. Se si tratta poi della Famiglia Reale e in particolare di personaggi così controversi come Meghan Markle o amati come Diana Spencer, agli occhi dei Tabloid, la sete di notizie del popolo non è altro che una manna dal cielo. Milioni di potenziali visualizzazioni che devono essere sottratti ai diretti avversari. Inizia così una battaglia all’ultimo click che porta giornalisti di tutto il mondo ad atti folli e senza scrupoli pur di ottenere il famigerato “scoop”.

Sicuramente però, l’accanimento dei Tabloid nei confronti della famiglia reale sembra a tratti sfociare nel patologico. Possibile che la gente sia disposta a fare proprio di tutto pur di ottenere una notizia?

Per non contare che la speculazione di notizie false dovrebbe essere considerata una vera e propria violenza psicologica. 

Tuttavia, non va escluso che l’incredibile potere dei mezzi di comunicazione è stato colto dalla Corona Inglese: far parlare di sè, degli scandali, degli screzi tra fratelli e delle malattie, umanizza delle figure, e un’istituzione, che potrebbero essere considerate distanti, se non a tratti mitologiche rispetto ai giorni nostri.

In un’epoca in cui la democrazia è alla base di ogni istituzione sociale è difficile mantenere il consenso intorno alla figura della Corona. Renderla umana è solo un modo per tenerla in vita.

La Famiglia Reale ha bisogno dei Tabloid e viceversa. 

E’ un triste gioco delle parti, una spirale da cui è difficile uscire: da un lato ci sono dei giornali pronti a tutto pur di ottenere una notizia accattivante e dall’altro c’è una Famiglia che, nonostante i privilegi, ci tiene ad apparire quanto più umana possibile per preservare la propria popolarità. 

Questo però non giustifica il comportamento malsano attuato dai Tabloid. 

Raccontare la famiglia reale britannica è come parlare di calcio in Italia. Tutti ne sanno anche inconsapevolmente qualcosa. La differenza però è che da una parte ci sono delle persone e dall’altro solo un pallone.

Letizia F. e Ludovica R. 5H

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