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ROVER PERSEVERANCE

 

01/03/2021

Perseverance è stata la terza sonda a raggiungere Marte nell’arco di dieci giorni (durante il mese di Febbraio), dopo quelle di Emirati e Cina, ma è stata l’unica ad atterrare sul pianeta con la finalità di appurare la presenza di tracce di vita, partendo dal cratere Jezero, un tempo ritenuto coperto d’acqua. Il rover porterà il piccolo drone – elicottero Ingenuity (ingegno), progettato nel 2014, a perlustrare il suolo di Marte in cerca di campioni da portare sulla terra,  mediante un braccio robotico lungo 2,1.

Questo drone – elicottero, che si cimenterà nel primo tentativo di volo controllato su un altro pianeta, costituito da quattro pale in fibra di carbonio, effettuerà molti giri a causa dell’ atmosfera molto rarefatta e composta da anidride carbonica, con una percentuale del 99% inferiore di quella terrestre. Inoltre, il drone  ha un piccolo pannello fotovoltaico sopra le eliche per l’alimentazione elettrica.

Non è possibile comandarlo a distanza  a causa del ritardo nelle comunicazioni tra Marte e la Terra, perciò i ricercatori hanno fatto in modo che sia capace anche di prendere autonomamente alcune decisioni.

Se Ingenuity riuscirà volare su Marte, gli scienziati potranno iniziare a pensare a veicoli più complessi con scopi scientifici per accompagnare future missioni nello spazio.

Il rover, che pesa oltre una tonnellata di peso, similmente a Curiosity, ha un sistema di tre robot che raccoglieranno campioni di suolo che verranno messi, a loro volta,  all’interno di contenitori sigillati,  riportati a Terra da un altro rover.

Il rover della Nasa Perseverance è atterrato su Marte dopo un viaggio lungo 470 milioni di chilometri durato 203 giorni, e ha scattato delle foto, arrivate 11 minuti dopo sulla Terra.

Le immagini che si hanno di Marte sono simili a quelle che sono state restituite da altri rover predecessori, come Curiosity e Opportunity, differenziati però da una definizione che non era mai stata raggiunta. Nelle foto si possono ammirare il bordo del cratere Jezero e il luogo in cui Perseverance andrà a cercare tracce di vita passata.

Dopo l’apertura del paracadute, a una quota molto più bassa, lo scudo termico si è staccato dal resto della sonda. A seguire si è staccato anche il paracadute e la sonda ha acceso i motori per rallentare ulteriormente la discesa, con una sorta di argano, del rover sulla superficie del cratere Jezero per cercare resti di antichi microrganismi.

Oltretutto, lungo il bordo interno del cratere si trovano depositi di carbonati, minerali che sulla Terra facilitano la sopravvivenza in forma fossile di antiche forme di vita microbica. E sempre nel cratere sono state trovate prove di una passata attività vulcanica e dell’impatto di asteroidi.

Inoltre, si troveranno un trapano a percussione rotante per compiere “carotaggi” dalle roccia marziane, oltre a telecamere scientifiche e strumenti per l’analisi chimica e mineralogica delle rocce. Tra questi spicca la coppia di SHERLOC e WATSON, che stabiliranno come gli strati minerali nelle rocce si sono formati e si sovrappongono, per capire se lì sia presente un fossile marziano. Il rover “pollicino”, specializzato nell’individuare i cambi di consistenza nelle rocce, aiuterà a selezionare le zone da perforare e i campioni di roccia e suolo saranno conservati in tubi sigillati ermeticamente. Perseverance non tornerà più sulla Terra, sarà una prossima missione a recuperare i campioni e a riportarli sulla Terra.  NASA ed ESA stanno lavorando ad un’operazione molto complessa per recuperare i campioni. Perseverance riesce a riprendere il paesaggio grazia a 23 telecamere: alcune hanno filmato l’atterraggio e l’apertura dei paracadute, altre serviranno a evitare gli ostacoli e controllare lo stato dell’hardware, altre ancora a guidare e guardarsi intorno, o a svolgere compiti scientifici. Le più importanti sono le due telecamere Mastcam-Z, che restituiranno una visione 3D di Marte. La SuperCam ,invece, invierà fasci di luce sulle rocce fuori dalla portata del braccio robotico e analizzerà i vapori che ne derivano, per studiare la loro composizione chimica. Perseverance è stato dotato anche di microfoni per registrare l’impatto all’atterraggio e per ascoltare ogni rumore. Questi suoni, che su Marte si propagano in modo diverso per le differenti proprietà dell’atmosfera, garantiranno a noi umani un’esperienza interattiva, ma soprattutto avranno un alto valore scientifico.

La salute e la temperatura del rover, è monitorata da due “cervelli”, uno attivo e uno di scorta. Perseverance sarà dotato di un pilota automatico per procedere autonomamente con le operazioni nelle finestre di tempo, in cui non potrà comunicare con il comando di missione. Perseverance testerà il Terrain Relative Navigation, un sistema automatico per evitare ostacoli, che potrebbe essere sfruttato nelle prossime missioni robotiche e con astronauti su Marte e sulla Luna. Verificherà, inoltre, la possibilità di ricavare ossigeno dall’atmosfera a base di CO2 di Marte.

Tutto questo in funzione dello sbarco dell’uomo sul pianeta Marte, motivo per cui l’agenzia spaziale europea ha annunciato le selezioni a partire dal 31 marzo, dopo dodici anni, per l’assunzione di nuovi astronauti addestrati da Luca Parmitano e Samanta Cristoforetti,  consentendo anche la partecipazione di persone con disabilità fisica, perché l’obbiettivo è la presenza di competenza e ingegno.

Alessia e Giada, 4H

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