Il Carlo 4.0
«Un romanzo dalla costruzione geniale, rigoglioso e ramificato come gli alberi di cui racconta: la meraviglia della loro interazione evoca quella degli uomini che vi vivono accanto.» – Dalla motivazione della giuria del Pulitzer, 2019
“All’inizio non c’era nulla.
Poi c’era tutto. E poi, in un parco sopra una città occidentale dopo il crepuscolo, piovono messaggi nell’aria. Una donna è seduta per terra, appoggiata a un pino. La corteccia preme contro la sua schiena, dura come la vita. Gli aghi profumano l’aria e un’energia freme nel cuore del legno. Le sue orecchie si sintonizzano sulle frequenze più basse. L’albero sta dicendo delle cose, in parole che precedono le parole. […]” Richard Powers
Quello sopracitato è l’incipit del pluripremiato
romanzo di Richard Powers, “Il sussurro del mondo”, uno straordinario romanzo corale che tratta del rapporto della società moderna con la natura. La trama del libro si sviluppa mediante la storia di nove personaggi, accomunati tra di loro da un crescente senso di attaccamento agli alberi. Il tema dell’amore verso la natura è presente anche nella suddivisione in parti del libro, (il romanzo è strutturato in quattro sezioni: radici, tronco, chioma e semi), e nel titolo originale “The overstory” che in italiano si traduce con “la canopia”, ovvero
la porzione superiore di un gruppo di piante.
Uno dei protagonisti di questo romanzo di Richard Powers è Patricia Westerford, detta “Patty la pianta”, una ribelle dottoranda in botanica. L’unico in grado di capire il mondo di Patricia, fin da piccola innamorata di tutto ciò che avesse dei ramoscelli, era il padre che spesso la portava con sé nei suoi innumerevoli viaggi attraverso i boschi e le foreste d’America. Cresciuta e diventata una botanica, Patty fa una scoperta in grado di cambiare per sempre la percezione che la società odierna ha nei confronti degli alberi: questi parlano tra di loro tramite dei particolari linguaggi segreti. Questa sensazionale scoperta implica che gli alberi non siano più visti come delle creature prive di pensiero, incapaci di provare sentimenti e di difendersi dalle azioni degli esseri umani. Gli alberi diventano creature senzienti, pari all’uomo. Tuttavia, di fronte alla scoperta di Patricia, l’uomo continua a distruggere la natura e ad abbattere alberi come se fossero soltanto dei pezzi inerti di legno. Infatti, il vero tema di questo romanzo è la chiusura cognitiva dell’uomo nei confronti delle altre forme di vita. L’obiettivo dell’autore è, quindi, quello di far riflettere i lettori e addirittura di far provare loro empatia nei confronti degli alberi.
Ma come ci si può immedesimare a tal punto da provare compassione verso qualcosa
che appare privo di autocoscienza come un albero? Le strategie attuate da Powers per stimolare il lettore, portandolo all’immedesimazione, sono molto differenti, ma tra esse la principale è sicuramente quella di intrecciare le storie dei personaggi alle
storie di alcuni particolari alberi. In questo modo, l’autore crea una sorta di legame tra i protagonisti e gli alberi simile a quello che vi è tra l’uomo e l’animale domestico o, addirittura, a quello che l’uomo ha con un amico. Ciò permette al lettore di sviluppare una sorta di attaccamento all’albero, proprio come se fosse un personaggio vero e proprio. Inoltre, l’autore afferma di essersi fortemente ispirato ad alcune rappresentazioni fantasy degli alberi, come gli ent di Tolkien. Tuttavia, nel fare ciò, non cade mai nel banale o nel fantastico. Nel complesso il romanzo risulta essere molto scorrevole e facilmente leggibile, nonostante la sua lunghezza non indifferente. In conclusione, consiglio a tutti di leggere questo libro: una buona occasione per cominciare a guardare con occhi diversi la natura che ci circonda.
Maria Vittoria V. 2F