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IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO

Le lotte della Resistenza Partigiana viste attraverso gli occhi di un bambino

“Il sentiero dei nidi di ragno”, celebre romanzo di Italo Calvino pubblicato per la prima volta nel 1947, è il racconto della Resistenza Partigiana e delle lotte per la liberazione dell’Italia dal fascismo e dal nazismo. Nel corso del romanzo, la Resistenza è raccontata attraverso gli occhi di Pin, definito dall’autore “amico dei grandi”, un bambino derubato della sua infanzia, costretto a crescere prematuramente a causa di un mondo crudele, creato dalla guerra. Pin si trova, quindi, costretto a costruirsi un’armatura fatta di scherzi e prese in giro in grado di proteggerlo dal mondo che lo circonda. 

Il bambino vorrebbe soltanto avere degli amici e mostrare loro il luogo in cui i ragni costruiscono i loro nidi, luogo che solo lui sembra conoscere e che custodisce come il più prezioso dei segreti. Tuttavia, gli altri bambini disprezzano Pin a causa della sua apparente natura crudele. Egli, quindi, si trova a considerare come sua ragione di vita l’idea di compiacere e, allo stesso tempo, schernire gli adulti, da lui odiati e idolatrati per la loro imprevedibilità. Ed è proprio la continua ricerca della stima degli adulti, ed in particolare degli uomini dell’osteria, che lo porta a rubare una pistola ad un marinaio tedesco quando questi glielo chiedono. Da quel momento in poi, però, Pin non potrà più tornare indietro. Ha, infatti, compiuto un atto irreparabile: è diventato un criminale. Ed è proprio ciò che lo porterà ad incontrare i partigiani, uomini tra loro molto diversi che scoprirà poi non essere dissimili dagli uomini dell’osteria, da lui amati e odiati. 

Il ragazzo cercherà di trovare un posto all’interno della Resistenza e all’interno del complicato e crudele “mondo dei grandi”, fatto di contraddizioni che appaiono chiare agli occhi innocenti di un bambino, ma che gli adulti non sembrano notare. Adulti che vengono definiti dall’autore “gente insieme nemica e amica, gente da scherzarci insieme fino a sfogare quell’odio che ha contro di loro”. Inoltre, Pin sembra rappresentare l’autore come egli stesso dichiara nella Prefazione allegata alla seconda edizione del romanzo del 1964 dicendo:

“Il rapporto tra il personaggio del bambino Pin e la guerra partigiana corrispondeva simbolicamente al rapporto che con la guerra partigiana mi ero trovato ad avere io. L’inferiorità di Pin come bambino di fronte all’incomprensibile mondo dei grandi corrisponde a quella che nella stessa situazione provavo io, come borghese.”

Nella suddetta Prefazione l’autore spiega, inoltre, che “Il sentiero dei nidi di ragno” nasce dall’esigenza di “esprimere, di raccontare le esperienze vissute in prima persona da lui e dai suoi compagni partigiani. Inoltre egli dichiara: “Volevo combattere contemporaneamente su due fronti, lanciare una sfida ai detrattori della Resistenza e nello stesso tempo ai sacerdoti d’una Resistenza agiografica ed edulcorata”.

“Il sentiero dei nidi di ragno” racconta, infatti, di una Resistenza fatta di uomini imperfetti che combattono ognuno per un ideale diverso, giusto o sbagliato che sia, ma tutti accomunati dalla ricerca della libertà della quale sono stati privati. Per questo motivo, consiglio a tutti la lettura di questo romanzo. Da “Il sentiero dei nidi di ragno” traspare, infatti, la vera essenza della Resistenza vissuta da Calvino in prima persona.

Maria Vittoria V. 3F   

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