Il Carlo 4.0
“Guardati attorno. Vedi un po’… Sensazioni, emozioni, dettagli… il nostro lavoro è tutto qui.”
Dopo Vecchie conoscenze, (dove Rocco Schiavone si ritrova a indagare sulla morte di una professoressa di storia dell’arte in pensione, ma ancora nota a livello internazionale per via di recenti scoperte su Leonardo Da Vinci) e Le ossa parlano, (dove le indagini partono dal ritrovamento in un bosco di ossa che si rivelano appartenere a un bambino, vittima di un delitto avvenuto sei anni prima), Antonio Manzini scrive un terzo romanzo che costituisce il nuovo capitolo della vicenda che vede come protagonista il vicequestore Rocco Schiavone, che stavolta si trova a migliaia di chilometri dalla sua odiata Aosta, con il vecchio amico Brizio. I due si trovano lì perché vogliono ritrovare Furio, compagno storico di entrambi, che è andato laggiù per seguire le tracce di Sebastiano fuggito sia dalla giustizia italiana, sia dai tre storici amici dopo averli trattati in modo orribile.
La caccia si svolge in modo concitato nel tentativo di evitare a Furio di commettere un delitto per vendetta, dipanandosi tra Buenos Aires, il Messico e la Costa Rica. Schiavone è abile a seguire labili indizi e ad affrontare, spesso con metodi poco convenzionali per un poliziotto, situazioni pericolose. Durante la narrazione riaffiora la storia della vecchia amicizia fra Rocco, Brizio e il ritrovato Furio, nonché la malinconia per una vecchio sodalizio che non c’è più. La ricerca di Sebastiano che pare voler essere ritrovato, chissà forse per far pace, per spiegarsi, finisce col perdere la spinta iniziale del desiderio di vendetta. Riusciranno i tre amici a ritrovare Sebastiano? Ma soprattutto riusciranno a perdonarlo?
Ѐ una storia un po’ triste sulla ricerca rabbiosa e disperata di un’amicizia che neppure il desiderio di vendetta è riuscito a salvare.
Alessandra P. 2A