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fonte: repstatic.it

Tempeste solari e aurore boreali

In questi giorni potreste aver sentito parlare della tempesta solare “cannibale” avvenuta il 1º dicembre e potreste aver notato che questo fenomeno è spesso associato a quello dell’aurora boreale. Ma che cos’è una tempesta solare? E che attinenza ha con le aurore boreali? Scopriamolo insieme!

 

Cos’è una tempesta solare?

Il Sole, come ogni stella, produce energia tramite la fusione nucleare. Questa energia si può accumulare sulla corona del Sole (la parte più esterna della stella) ed essere espulsa tutta insieme, provocando un’emissione di plasma e vento solare (ovvero un flusso di particelle cariche) che può arrivare fino al campo magnetico della Terra. Questo fenomeno, detto espulsione di massa coronale, provoca disturbi nella magnetosfera, i quali generano correnti elettriche, che a loro volta producono ulteriori interferenze e così via, azionando una reazione a catena che si conclude con l’indebolimento del campo magnetico terrestre. Si è quindi in presenza di una tempesta solare o geomagnetica, che dura dalle 24 alle 36 ore successive all’espulsione di massa coronale. Non ci sono particolari rischi legati alle tempeste solari: le interferenze alla magnetosfera possono al massimo causare problemi di comunicazione, soprattutto tra dispositivi che si appoggiano alle onde radio, e inoltre possono esporre gli astronauti a una maggiore quantità di radiazioni, aspetto più preoccupante.

 

Perché “cannibale”?

In caso di espulsioni di massa coronale multiple dirette nella stessa direzione, l’ultima potrebbe viaggiare a velocità maggiore rispetto alle altre e, di conseguenza, raggiungerle e inglobarle. Per questo motivo la NASA ha definito la tempesta geomagnetica del 1º dicembre “cannibale”. La maggiore quantità di particelle in arrivo sulla Terra, inoltre, può rendere la tempesta più violenta, prolungata e imprevedibile.

 

Cosa c’entrano le aurore boreali?

Il campo magnetico terrestre è una sorta di barriera, infatti quando viene colpito dal vento solare funge da scudo e le particelle solari vengono frenate e indirizzate verso i poli, dove la magnetosfera si fa più sottile, permettendo loro di entrare in contatto con l’atmosfera ed essere visibili sotto forma di aurora boreale. Infatti, appena i gas presenti in atmosfera toccano le radiazioni emesse dal Sole, si eccitano elettricamente, emanando la luce caratteristica delle aurore. Quindi, le bellissime aurore boreali, indimenticabile spettacolo dei cieli nordici, non sono nient’altro che un’espulsione di particelle solari che investono il nostro pianeta!

E voi, l’avete ammirata quella della sera del 5 novembre, che è stata eccezionalmente visibile anche alle nostre latitudini?

Lucia N., 2S

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