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L’INCREDIBILE STAGIONE DI JANNIK SINNER

Negli ultimi anni il tennis italiano ha avuto una crescita esponenziale, e questo è stato reso possibile dall’avvento di molti giovani talenti, tra i quali la stella più brillante risulta essere Jannik Sinner. Il nativo dell’Alto Adige è stato artefice di una stagione strabiliante, e, a detta di molti possiede già la stoffa da possibile numero uno del mondo.

 

Dopo una stagione 2022 che lo ha visto terminare al 16 posto della classifica mondiale, complice anche una quantità di infortuni che gli ha impedito di partecipare ad alcuni dei più prestigiosi tornei ATP, le aspettative riguardanti la stagione di Jannik Sinner sembravano più che mai incerte. 

In realtà, quasi contro ogni aspettativa, la stagione agonistica 2023 si è rivelata quella decisiva per la sua definitiva consacrazione; alla fine dell’anno, dopo le trionfali ATP finals di Torino che lo hanno visto arrendersi solo in finale contro il numero 1 del mondo Djokovic. Ogni indicazione statistica (numero di partite vinte, percentuale di vittorie, incontri vinti contro avversari classificati tra i primi dieci del mondo, numero di tornei ATP che si è aggiudicato nella stagione ed in carriera, risultati nei quattro Grandi Slam, montepremi che si è assicurato) confermava che Sinner fosse ormai, a soli 22 anni, senza dubbio il miglior tennista italiano di tutti i tempi., sia nei numeri, sia, particolare ancor più importante, nella percezione e nell’immaginario dei numerosissimi appassionati di tennis di tutto il mondo.

Fino all’inizio di quest’anno Adriano Panatta, campione attivo negli anni Settanta, era unanimemente considerato il più grande specialista nostrano nella storia di questa popolare e diffusissima disciplina sportiva, mentre ora, dopo appena una decina di mesi, è opinione comune che Sinner lo abbia raggiunto e sia in procinto di superarlo, pur essendo solo all’inizio di quella che si preannuncia una carriera straordinaria e ricchissima di successi ed avendo presumibilmente dinanzi a sé almeno dieci anni di attività e competizioni ad altissimo livello. 

Nel corso del 2023 Sinner ha vinto un torneo cosiddetto “Master 1000” (l’Open del Canada a Toronto). Vale a dire uno dei nove tornei che assegnano al vincitore 1000 punti nella classifica ATP (oltre naturalmente ad un premio di un milione di dollari), risultando solo il terzo italiano a riuscirci da quando, alla fine degli anni ‘60, il tennis è diventato uno sport professionistico (gli altri due sono stati Adriano Panatta, appunto, agli internazionali di Roma nel 1976 e Fabio Fognini al torneo di Montecarlo nel 2019), egli ha inoltre conquistato altri quattro tornei, arrivando a dieci vittorie totali nel circuito ATP (anche qui raggiungendo Panatta, che è giunto alla stessa quota nel corso della sua intera, decennale carriera), oltre a vincere in tutto ben 56 partite (in questo caso superando il record precedente di 54 match vinti, di Corrado Barazzutti). oltre al primo titolo 1000 inoltre l’altoatesino è riuscito a Wimbledon la sua prima semifinale in un torneo del “Grande Slam”, la categoria di competizioni tennistiche più prestigiosa che ci sia, facendolo tra l’altro in quello che il cosiddetto “tempio del tennis”, ovvero il campo centrale dell’All England Club, e cedendo solo a uno dei più grandi della storia dello sport non solo del tennis: Novak Djokovic.

Tutti questi numeri testimoniano un salto di qualità indubbio e non del tutto atteso, in tempi così rapidi, nei quali si riscontra non solo la completa fioritura del talento cristallino del tennista italiano ma anche la sua capacità di mettersi al fianco le persone giuste. Infatti Sinner, dopo essersi separato nel 2022 dal suo storico coach Riccardo Piatti, ha costruito un solidissimo team che lo ha affiancato nei suoi incredibili risultati di questi ultimi mesi. Egli ha scelto per la sua guida tecnica una diade di allenatori composta da: Simone Vagnozzi e Darren Cahill (ultimo allenatore del grande Andre Agassi), con cui risulta avere un’enorme sintonia. Oltre che a loro Sinner si è affidato anche al supporto di un preparatore atletico che è riuscito a sviluppare al meglio il suo fisico sia per farlo rendere meglio durante la partita sia per prevenire gli infortuni, e a uno psicologo che lo ha aiutato migliorare la sua tenuta mentale, sempre più importante nel tanni di oggi.

In conclusione mi sento di dire che siamo all’alba di una grande era per il tennis italiano avendo fra le mani uno dei possibili fenomeni della prossima generazione.

 

Pietro I. 4 I

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