Diciamolo pure, visto da fuori non è la costruzione più bella di Torino. Con questa forma tozza e squadrata non è un gran bel vedere, ma appena si entra dentro si cambia subito idea. Si entra in un grande spazio luminoso e si accede all’auditorium sospeso, che può assumere ben tre diverse configurazioni: grazie a un sistema meccanizzato le poltrone ruotano su se stesse e scompaiono nel pavimento. Superando gli uffici, agli ultimi tre piani si trova una serra bioclimatica che regala una vista a 360° sulla città e la possibilità (in futuro) di prendersi un caffè a 150 m di altezza, immersi tra le tipiche piante mediterranee. Ma la vera particolarità del grattacielo è la natura ecosostenibile ottenuta grazie alla “doppia pelle” delle facciate est e ovest, costituita da lamelle mobili che regolano la temperatura attraverso sensori. Questi, al variare della temperatura esterna, fanno entrare il calore della luce solare dentro ad un’intercapedine tra le due pareti e permettono al grattacielo di restare isolato quando fuori fa freddo, evitando inutili sprechi energetici.
Il “frammento di ghiaccio” (nome attribuito dal Sanpaolo) è visitabile accompagnati da guide che gratuitamente vi porteranno alla scoperta del grattacielo progettato da Renzo Piano. Da vedere.
Alessia Ialeggio