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CAPOEIRA: TRA MUSICA, DANZA E ARTI MARZIALI

Con il nuovo anno il Liceo Cattaneo ha proposto un’attività innovativa di scienze motorie per le classi quarte: la capoeira. Questa disciplina è giunta a Torino grazie a Mestre Pelé, uno dei maestri di capoeira più grandi al mondo, come testimonia la corda vermelha (rossa, che rappresenta il grado massimo). Da dieci anni propone corsi in città e provincia. 

Si tratta di un’arte marziale ed è una vera e propria filosofia di vita per i brasiliani, che con l’aiuto di questa disciplina stupiscono per l’ abilità nel muovere il corpo con agilità, coordinazione e destrezza quando danzano o giocano a calcio, per esempio. La sua origine risale al periodo della schiavitù in Brasile, quando i Portoghesi trasferirono differenti tribù africane in Sud America. Gli schiavi per integrarsi fra di loro senza farlo notare ai carcerieri, danzavano fingendo di combattere, in attesa del momento propizio alla rivolta.

Come alle origini, la capoeira è svolta in gruppo: i musicisti si dispongono in circolo e i lottatori al centro. Il movimento dei capoeristi dipende dal ritmo del berimbau, uno strumento musicale a corda percossa, simile a un arco accompagnato dalla cabaca e dalla dobrao. La prima è una specie di zucca vuota fissata sull’arco di legno tenuto in verticale e serve  come cassa di risonanza: allontanandola o avvicinandola al corpo si può amplificare o attutire il suono. La seconda è una moneta che, tenuta tra l’indice e il pollice della mano sinistra varia l’ampiezza di vibrazione dello strumento. A seconda dell’intensità dei suoni, varia la tecnica dei lottatori: a volte è più marziale, altre volte consiste in un gioco sia tecnico che acrobatico. Lo scontro avviene tra calci volanti, sgambetti per far cadere l’avversario, ruote, salti mortali, accompagnati da musica, canti e danza. Ed è proprio quest’ultima che rende la capoeira così armoniosa e fluida: non esistono tecniche di parata e gli attacchi non si bloccano ma si schivano. Quindi non esiste una vera e propria difesa, ma piuttosto un conseguente contrattacco.

Ormai la capoeira ha raggiunto anche l’Europa e ha assorbito molte altre culture e sono nati diversi stili. Il popolo brasiliano considera la capoeira come un “gioco” che rappresenta un divertimento da vivere con amici e persone di qualunque etnia.

Tuttavia la capoeira è ancora poco praticata e conosciuta, ma è da considerare uno sport perfetto per i bambini, sia per la sua componente ludica sia per acquisire una maggiore padronanza con il proprio corpo e non rimanere troppo rigidi quando si diventa più grandi. Una persona che sa praticarla non è solo uno sportivo marziale, ma anche un musicista, un cantante, un ballerino, insomma, diventa un artista in tutti i sensi.

 

Simone, 4^Q

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