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4 ragazzi per rappresentarne 1500: intervista ai NOSTRI nuovi rappresentanti di istituto

A poco più di un mese dalle elezioni, abbiamo intervistato i nuovi rappresentanti d’istituto: Vittoria Olivieri, Lorenzo Lusitano, Tommaso Marmotti, Riccardo Mazzitelli. Questi quattro ragazzi rappresentano tutta la popolazione studentesca del Catta all’interno del Consiglio d’istituto. In poco tempo hanno formato un solido gruppo che si farà portavoce delle nostre richieste durante questo anno scolastico e che si è posto gli obiettivi di identità e inclusione, per un Catta più coeso, più attivo e più pulito. Ma riusciranno davvero a rendere il nostro liceo un posto più pulito e più inclusivo di come l’hanno trovato”? 

 

Il ruolo dei rappresentanti è molto complesso, ma non tutti sanno esattamente in cosa consista, riuscite a spiegarlo brevemente?

VITTORIA: Pensiamo che il ruolo di un rappresentante di istituto sia quello di fornire agli studenti i mezzi, gli spazi e le occasioni per esprimersi pienamente all’interno dell’ambiente scolastico. Concretamente questo si traduce nell’organizzazione di diverse attività che possano stimolare l’interesse dei ragazzi e che portino man mano alla creazione di un ambiente unito, proprio come quello di una grande famiglia. Un aspetto importante del nostro lavoro è quello di prevedere le reazioni e i comportamenti degli studenti rispetto a ciò che viene proposto. Per questo noi rappresentanti sappiamo quali attività possono funzionare e quali invece sono destinate ad essere “fallimentari”. Oltre a questo, ci occupiamo di portare le proposte all’interno del Consiglio d’Istituto anche grazie ai feedback che riceviamo da parte di “Catta4Future” e dal collettivo studentesco. Infine, siamo anche responsabili dell’organizzazione delle feste d’istituto e dei tornei sportivi, anch’esse attività sempre apprezzate dai ragazzi. 

Qualcuno potrebbe sostenere che non sarete in grado di mantenere le promesse fatte, cosa avete da dire in proposito? 

RICCARDO : Fallire fa parte del percorso! A parte gli scherzi, io penso che non si tratti di promesse fatte e non mantenute: i progetti che proponiamo devono seguire degli iter burocratici lunghissimi, a volte anche di anni. È già capitato che un progetto avviato da un rappresentante sia stato ultimato quando quest’ultimo era già uscito dal Cattaneo. In un certo senso, meglio tardi che mai. 

LORENZO: Molto spesso è facile esagerare durante la campagna elettorale perché si vuole stupire il pubblico con proposte poco realizzabili. Quest’anno infatti ho voluto impostare le proposte della mia lista in modo tale da renderle concrete. Molto spesso, però, accade che le attività proposte non si riescano a concretizzare per la scarsa partecipazione degli studenti. L’anno scorso, ad esempio, era partito il progetto del podcast, sicuramente molto ambizioso, ma comunque realizzabile. Di fatto però questo progetto non ha mai preso vita perché i ragazzi coinvolti non hanno avuto la possibilità di portarlo avanti, soprattutto a causa della mancanza di strumentazione adatta. A volte capita anche che il Consiglio d’Istituto non consenta l’organizzazione di alcune attività perché vanno in contrasto con alcune normative scolastiche.

Lusitano, tu sei già stato rappresentante l’anno scorso, trovi differenze tra il primo e il secondo mandato?

 

LORENZO: Credo che siano due mandati completamente diversi. L’anno scorso, infatti, sono stato eletto insieme a persone praticamente sconosciute. Fortunatamente però, con Matilde, Razzano e Ravaioli, mi sono trovato veramente  bene, e siamo diventati prima di tutto amici. L’anno scorso ero anche nuovo nell’ambito della rappresentanza, quindi mi sono esposto poche volte e mi sono occupato principalmente degli aspetti più organizzativi che stavano dietro alle attività. Quest’anno le cose sono state ben diverse già a partire dalla campagna elettorale. Io e Vittoria, capolista avversaria, abbiamo lavorato insieme fin da subito per portare alcune proposte comuni, come le feste di istituto e le convenzioni. Questo ha reso il clima tra le liste molto più leggero, infatti il periodo di presentazione dei programmi elettorali è stato veramente piacevole. Alla fine i risultati sono stati ottimi, perché mi sono ritrovato a condividere il mandato con persone che già conosco e con le quali mi trovo veramente bene. Per ora non avete ancora visto molto, ma siamo sicuri che quest’anno ci saranno grandi attività e novità.

 

Alcuni affermano che ci si candidi al ruolo di rappresentante solo per la popolarità, cosa pensate a riguardo? Cosa vi ha spinto a candidarvi come rappresentanti?

TOMMASO: Personalmente non credo che vincere le elezioni come rappresentante d’Istituto rappresenti la chiave della popolarità nella vita di uno studente. Certo, la nostra posizione è riconosciuta da tutti e ovviamente “l’esser riconosciuti” é una naturale conseguenza di ciò, detto questo, però, essere rappresentate può anche voler dire fare errori e finire per essere più malvisti che ammirati. Io quest’anno sono stato eletto in modo un po’ inaspettato. Non essendo né vice né capolista, non mi sarei mai aspettato di ricevere un numero tale di voti. Quando ho firmato per l’ingresso in lista, però, la mia idea era ben precisa: attivarsi e cercare di andarmene lasciando il Cattaneo come un “posto più pulito di come l’ho trovato al mio arrivo”. 

RICCARDO: Sia io che i miei colleghi concordiamo sul fatto che la popolarità sia una conseguenza del nostro ruolo, non la causa. Essere rappresentanti degli studenti significa cercare di entrare in contatto con loro, non creare un distacco, cercando di “farsi un nome”. Per quanto riguarda la seconda domanda, credo che la spinta più grande sia stata quella della volontà di mettersi in gioco, perché teniamo a questa scuola, e teniamo al fatto che possa essere un luogo migliore per tutti.

Ora che siete rappresentanti da un mese, c’è qualcosa che avete già messo in pratica e qualcosa che, invece, pensate di cambiare all’interno del vostro programma? 

VITTORIA, LORENZO: Già pochi giorni dopo gli esiti delle elezioni ci siamo attivati per creare la “Catta’s Community“ su Whatsapp: mezzo che permette a noi rappresentanti di poter comunicare tutte le iniziative e che raccoglie al suo interno i singoli gruppi che permettono agli studenti di parlare tra di loro e i gruppi ufficiali del Collettivo, del Catta4Future e della Tifoseria della Mole. È stato poi aperto il contest per il logo del Catta, che è terminato l’1 dicembre, e a breve vi comunicheremo le novità. E, proprio per portare avanti l’idea di integrazione e coesione tra noi studenti, è stata annunciata la data del “Catta’s Party”, l’8 dicembre, dove sarà importantissimo partecipare per avere l’occasione di provare in prima persona cosa intendiamo per “spirito di unione del Catta”. La rappresentanza è un impegno giornaliero. Ogni giorno ci vengono mille idee in mente, nascono progetti, oppure bisogna portarne avanti altri. Il nostro programma è composto di iniziative che devono avere una forma ben consolidata e l’impegno che ogni giorno ci mettiamo è fondamentale. I progetti, soprattutto quelli che includono la scuola come edificio, vanno poi discussi in Consiglio di Istituto e l’iter può richiedere tempo e, talvolta, non tutti i progetti riescono a concretizzarsi. 

Quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati per quest’anno scolastico? Di questi, quali vi stanno più a cuore? 

VITTORIA, RICCARDO, LORENZO, TOMMASO: Quest’anno le liste sono riuscite ad abbattere qualsiasi tipo di barriera e rivalità possibile e si è venuta a creare una sinergia su due aspetti fondamentali: quello dell’identità e dell’inclusione. Fortunatamente, non è servito tanto tempo per capire che tutti e quattro viaggiassimo sulla stessa lunghezza d’onda. Perseguire questi due obiettivi sarà emozionante e, allo stesso tempo, a tratti arduo, ma ci siamo già attivati per risolvere diverse problematiche a scuola e realizzare progetti didattici e non solo, affinché possa crearsi un ambiente funzionale ma anche, e soprattutto, inclusivo. 

Ci chiedevamo, quanto tempo vi occupa il ruolo di rappresentanti? Riuscite a conciliare studio, vita privata e compiti dei rappresentanti? 

TOMMASO: Essere rappresentanti non è esattamente una passeggiata, occupa tempo, energia e necessita di tanta inventiva. Però è un percorso bellissimo che tante volte, paradossalmente, va a di pari passo con la vita da studente e la vita privata. Quest’anno non potevo desiderare colleghi migliori: il team funziona davvero bene, la distribuzione dei lavori risulta spesso uniforme e perfettamente funzionale, e ciò alleggerisce molto le difficoltà che il tempo occupato dal “me rappresentante” crea al “me studente”. 

RICCARDO: È sicuramente un’attività che porta via tempo ed energie. L’impegno che ci mettiamo è importante e conciliare tutto non è sempre facile. Per me che vivo il mio primo anno da rappresentante (e spero anche il solo dato che sono in quinta), è comunque stimolante entrare in contatto con diverse realtà e persone. Si tratta solo di trovare il giusto equilibrio. Penso che tutti cerchino di fare così ogni giorno con quello che hanno da fare. In questo devo dire che l’aiuto dei miei colleghi è fondamentale: lavoriamo come un gruppo, e quando qualcuno è difficoltà, viene aiutato dagli altri. Questa è stata una costante, anche durante il lavoro con la lista. Sono tutte esperienze che ti insegnano a lavorare insieme e ad accettare l’aiuto degli altri. Se fossi da solo non penso riuscirei a far fronte a tutto senza impazzire, per cui avere degli amici che possano aiutarmi è una cosa per cui sono molto grato.

Pelazza, F. Basile, 2A

 

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