Uno degli sport considerati importanti per la crescita individuale e collettiva dei giovani è il basket. “…non riesco a immaginare una vita senza basket. Il basket è vita!” dice Molino, uno dei ragazzi del Cattaneo che abbiamo intervistato per voi. Gli altri sono Mittica, Molino, Buri, Brizzolara, Distratis.
Tutti loro hanno cominciato a praticare tale sport sin dalla tenera età di 5/6 anni, guidati dai genitori. Oggi sono agonisti che praticano nel settore giovanile under 18 o nella serie A, come Lorenzo Mittica, il quale ha partecipato alle finali di marzo a Firenze, in quanto componente della squadra “Fiat Torino Auxilium”.
I ragazzi ritengono che il rispetto sia una componente fondamentale nel gioco: nei confronti degli arbitri, dei compagni, degli avversari e del pubblico, insomma verso tutti. Leonardo Distratis sostiene che malgrado la tensione, il dispiacere e la frustrazione per una partita persa all’ultimo secondo, sono le soddisfazioni personali e di squadra, ma soprattutto le vere amicizie createsi negli spogliatoi a rendere lo sport un mezzo per l’apprendimento dei valori della vita, dell’amicizia e dell’impegno.
Non tutti gli intervistati però desiderano continuare. “…no, smetto. Non mi diverto più come prima. Non trovo più lo stimolo per continuare…ho altri interessi. L’unico stimolo che mi incita a continuare è l’esaltazione provata ad ogni canestro.” dice Filippo Buri.
Il consiglio che Matteo Brizzolara dà ai coetanei è di essere determinati: “Io non perdo mai: o vinco o imparo.”.
P.S.: tra le cose divertenti che circolano tra i baskettari ci sono gli hashtag: #goaux #auxisback #campioniditalia #mittyciguida #ballislife #thisiswhyweplay
Marta 3F e Ikram 3C