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LIBERTÀ È PARTECIPAZIONE

Fin da piccoli tendiamo a immaginare la nostra vita dividendola in due parti: ciò che ci riguarda prima di aver compiuto 18 anni e ciò che accadrà dopo averli compiuti, quando ci saranno concessi più libertà e doveri. Uno degli aspetti più importanti dell’ essere maggiorenne è certamente quello di ottenere il diritto di voto, il momento in cui si ha la prima vera e propria occasione di esprimere un’ opinione su ciò che riguarda la politica e la vita nella comunità. La lotta per far parte dello stato, per avere un peso sociale e per ottenere dei diritti dura fin dai tempi più remoti a noi noti e nonostante ciò in molti paesi questi obiettivi non sono ancora stati raggiunti. Il diritto di voto è il diritto che assicura ad un individuo la possibilità di manifestare la propria volontà durante un’elezione. In molti Stati del mondo è un diritto costituzionale. Prima dell’introduzione del suffragio universale il diritto di voto era limitato per censo, per sesso o per cultura. In Italia il diritto di voto nel 1861 era riservato ai soli cittadini maschi di età superiore ai 25 anni e di elevata condizione sociale. Nel 1881 il Parlamento approvò l’estensione del diritto di voto e fu ammessa anche la media borghesia; inoltre il limite d’età fu abbassato a 21 anni. Nel 1912, su proposta di Giovanni Giolitti, il Parlamento approvò l’estensione del diritto di voto a tutti i cittadini maschi a partire dai 21 anni di età che avessero superato l’esame di scuola elementare e tutti i cittadini di età superiore ai 30 anni, indipendentemente dal loro grado di istruzione. Il suffragio universale maschile vero e proprio è stato introdotto nel 1918. Il voto alle donne è stato ottenuto ancora più duramente e fu riconosciuto solamente nel 1945. La Costituzione repubblicana detta alcuni principi fondamentali in materia di voto, stabilendo che esso è personale, eguale, libero e segreto e che il suo esercizio è un “dovere civico”. Ciò che quindi bisogna tenere presente è che uomini e donne hanno sempre lottato per esprimere la loro opinione e non sarebbe giusto, dopo così tanta sofferenza, fare finta di nulla e passare le domeniche di voto in casa sul divano. Votare è un nostro diritto e dovere, senza il quale non saremmo assolutamente liberi.

           Mila Malizia 1°A

 

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