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Boldini & De Nittis – Una Pennellata Italiana a Parigi

Novara, Aprile 2024. Dal 4 Novembre 2023 al 7 Aprile 2024, il Castello di Novara ospita la mostra “Boldini, De Nittis et les italiens de paris”. Al suo interno vengono esposte opere d’arte ritraenti il variegato mondo degli anni Sessanta e Settanta dell’Ottocento e appartenenti a pittori italiani che hanno vissuto in prima persona l’esperienza parigina, cogliendo lo spirito della città divenuta ormai punto di riferimento di una nuova epoca. Stupisce vedere come si facciano strada nell’esposizione quadri ispirati al folklore Italiano, che all’epoca erano  molto apprezzati dal collezionismo Americano ed Europeo.

Boldini e De Nittis decidono di trasferirsi a Parigi nell’estate del 1867 e la città li cattura subito con i suoi ritmi frenetici e fa da sfondo alle storie d’amore che sembrano nascere con le loro muse, ora protagoniste di quadri immortali eseguiti a olio su tela o su tavoletta e a pastello. Le loro opere permettono di delineare l’evoluzione del linguaggio artistico dei pittori dai primi anni Settanta alla metà degli anni Ottanta, ponendo a confronto le rispettive scelte interpretative nella resa dei soggetti imposti dalle mode del mercato. 

La capitale francese non svolge un ruolo di rilievo solo nelle vite di Boldini e De Nittis, ma anche Antonio Mancini viene segnato dalla città. Dopo il suo arrivo nel 1875, la sua arte vede una svolta. I suoi primi soggetti sono colti dal vero e individuati nei vicoli del centro storico di Napoli, dove egli forma le sue abilità di pittore. Dopo l’influenza parigina, però, i soggetti iniziano ad essere reali e sofferti (perciò distanti dalle scene apprezzate dai collezionisti europei ed americani), mentre la qualità del disegno rimane straordinaria. Egli, infatti, dipinge senza disegno, direttamente sulla tela, spesso priva di preparazione. La grande spontaneità nella stesura del colore corrisponde, infatti, ad una sapiente costruzione compositiva che si mostra nell’attento allestimento degli ambienti ritratti.

Un altro esempio di un italiano influenzato da Parigi è sicuramente Federico Zandomeneghi. Egli, prima dell’arrivo in città, era già orientato verso la pittura naturalista francese e decide di avvicinarsi poi agli esiti moderni dell’arte parigina (come per esempio le ricerche di Manet e Degas). Nelle sue tele sono presenti sviluppi ulteriori della sua pittura, in grado di distinguersi per l’uso del colore, la disinvoltura dei tagli compositivi e le inquadrature ravvicinate.

Mentre si parla di Zandomeneghi non si può far a meno di sottolineare come, insieme a lui, anche Boldini e De Nittis abbiano accostato ai loro temi anche quello del corpo femminile, raffigurato nella sua intimità. Messi a confronto tra di loro, i quadri esposti presentano sostanziali differenze che delineano con particolare chiarezza i tratti artistici appartenenti a ciascuno dei pittori, segno che, nonostante la simile formazione, ognuno di loro sia riuscito a lasciare un tratto diverso nella propria esperienza artistica.

L’ultima sala della mostra è dedicata esclusivamente alle opere appartenenti a Boldini, rappresentanti la sua interpretazione del fascino femminile con riferimento alle eleganti signore dell’alta società e della borghesia emergente. Nonostante sia presente una raffigurazione di René Cole in abito da sera, sono i corpi femminili ad occupare il primo posto nelle opere che hanno contribuito alla fama dell’artista, i corpi di donne spesso rappresentate come esseri divini di sofisticata bellezza, paragonabili ad eteree muse, ma anche incarnazioni del tipo femme fatale, dalla sensualità provocante e scandalosa, come si può notare nel “Ritratto della Contessa Speranza” (in foto).

La mostra in sé emanava un senso di quiete e di tranquillità, favorito dai toni intensi delle pareti e dalla giusta sistemazione delle luci che rendevano il focus sulle opere quasi inconsapevole, creando un’atmosfera gradevole e suggestiva. Raccomanderei questa mostra a tutti coloro tra di voi che sono interessati alle mostre d’arte, sperando che possa intrattenervi e farvi scoprire questo meraviglioso lato dell’arte, proprio nello stesso modo che ha appassionato me.

Possiamo solo sperare che artisti italiani come Boldini e De Nittis continuino a vivere per sempre nella loro Parigi attraverso i loro capolavori, senza mai essere dimenticati.

Carola B., 3C

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