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LA FORMA DELLA VOCE: DOVREMMO ESSERE TUTTI UN PO’ PIÙ SENSIBILI.

Lettori del CARLO 2.0, il ritorno del giornalino scolastico è anche un’occasione per scrivere di pellicole cinematografiche e di alcuni generi come per esempio quello d’animazione.
Se si pensa a questo genere cinematografico vengono in mente alcuni lungometraggi realizzati dai colossi dell’animazione occidentale, come Disney e Pixar, tuttavia vorrei consigliare una piccola opera dell’animazione orientale giapponese, i cui prodotti sono comunemente chiamati “anime”, più adulta e completa che forse non tutti conoscono.
Per la regia di Naoko Yamada, tratto dall’omonimo manga di Yoshitoki Ōima, “La forma della voce” (Koe No Katachi), film del 2016, si pone come obiettivo primo quello di trattare il tema del bullismo seguendo le vicende di una “vittima” e di un “carnefice”.
La vicenda si svolge in Giappone dove da subito si scopre che il protagonista del film è il diciottenne Shōya Ishida. Da fuori Shōya potrebbe sembrare un ragazzo normale che va a scuola e cerca di rendersi utile alla sua famiglia, ma c’è qualcosa nel suo sguardo che grida aiuto e che gli fa pensare di sporgersi più pericolosamente dal ponte che percorre per andare a casa.
Prima che una risposta venga data, un flashback porta la storia indietro di alcuni anni a quando Shōya andava alla scuola elementare e il suo animo era gioioso e scalmanato, come quello dei suoi coetanei.
La noiosa routine scolastica del ragazzino viene un giorno interrotta dall’arrivo di una nuova compagna di classe, Shōko Nishimya, la quale non può sentire. Da quel momento la bambina diventa bersaglio di prepotenza e di insulti da parte soprattutto di Shōya e di alcuni suoi compagni, mentre gli altri scelgono la strada dell’indifferenza. Quando per sbaglio Ishida ferisce l’orecchio di Nishimya staccandole uno dei suoi due apparecchi acustici per romperglielo, la madre della ragazzina e i professori si attivano in modo tale che Shōya venga punito; la ragazza viene trasferita in un’altra scuola e Ishida si fa carico delle sue colpe e di quelle dei suoi compagni, che per convenienza non ammettono il loro coinvolgimento nel maltrattamento di Shōko. Invece cominciano a bullizzare proprio Ishida , il quale finalmente capisce cosa voglia dire stare nella posizione della “vittima”e tenta di autopunirsi isolandosi dal resto del mondo allo scopo di non ferire più nessuno. Tuttavia questa scelta di alienazione totale lo fa precipitare in uno stato di depressione cronica, arrivando al punto di “bloccare” le persone che ha intorno, non riuscendo né a vederle in faccia né a sentirle.
Finito il flashback la vicenda si concentra di nuovo su un Ishida depresso e solo, ma qualcosa sta per cambiare. Sta per incontrare di nuovo Shoko, che credeva scomparsa per sempre dalla sua vita. Ciò che non sa è che quella generosa ragazzina che cammina ancora con la testa bassa e il passo lento, come per non infastidire nessuno, è cresciuta con molti fantasmi esattamente come lui.
“La forma della voce” è una storia commovente e coinvolgente che tratta temi delicati come il bullismo e il suicidio con la forza giusta affinchè l’importanza di questi argomenti penetri all’interno delle menti degli spettatori, alternando però anche momenti un po’ più spensierati e leggeri. Essa è una storia che ricorda il valore della sensibilità e il peso dei nostri errori e che narra di due esseri umani, due anime sofferenti, le quali nonostante le incomprensioni passate, cercano di darsi una mano a ricominciare a vivere e a portare sulle spalle il proprio fardello psicologico.
Nonostante il film non sia avventuroso né ricco di colpi di scena, Cari Lettori del CARLO 2.0, non aspettatevi una trama banale e un finale prevedibile; è consigliabile prestare attenzione ad ogni particolare e simbolo del film, per capirne ogni singola sfumatura. Infine l’intera vicenda è valorizzata da una splendida animazione ricca di particolari, che attribuisce ai personaggi piccoli gesti che ne inquadrano il carattere, coniugando situazioni terribilmente attuali e realistiche con una nota poetica ma mai scontata.

Virginia S. 3I

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