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HUNGER GAMES: LA BALLATA DELL’ USIGNOLO E DEL SERPENTE

“Dopo otto anni dall’uscita dell’ultimo film il franchise di Hunger Games, saga di libri di genere distopico, nata dalla mente della scrittrice statunitense Suzanne Collins, torna al cinema con un nuovo adattamento. “Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente”, film prequel delle vicende della storia principale.”

 

Cos’ è Hunger Games

E’ il 2008 quando Suzanne Collins pubblica “Hunger Games”, primo volume di una fortunata trilogia di genere distopico e post-apocalittico, che ha raggiunto la fama grazie soprattutto alle trasposizioni cinematografiche dei libri.

Tra le saghe di genere young adult Hunger Games ha sicuramente il merito di essere una delle più riuscite ed apprezzate dal pubblico adolescente ma anche da quello adulto. Nonostante l’idea di base non fosse poi così innovativa, poichè la storia ha molti punti di contatto con il romanzo e film cult nipponico del 2000 “Battle Royale”, la trilogia è riuscita a conquistare il pubblico grazie alla sua trama intricata e ad una protagonista dal carattere carismatico, facilmente entrata nella cultura di massa                                                                                                                                                                  La storia narra della giovane Katniss Everdeen, interpretata dall’attrice statunitense Jennifer Lawrence, la quale innesca, senza volerlo, una serie di eventi che portano allo sgretolamento del sistema politico di Panem. Quest’ultimo è uno Stato fittizio, sorto sulle rovine del Nord America e composto da una serie di distretti governati da Capitol City, città che vive nello sfarzo sulle spalle dei distretti. Il dittatore Coriolanos Snow, per tenere sotto controllo la nazione, si serve del degli “Hunger Games”, una gara che prevede uno scontro all’ultimo sangue tra ventiquattro ragazzi estratti a sorte e offerti come tributi da ogni distretto.                                                                                                                                                                            La saga è riuscita nel tempo a conquistare il cuore dei giovani, i quali si sono sentiti rappresentati e coinvolti dalla storia di un’adolescente che si ribella a un regime opprimente, immagine di un sistema politico conservatore che limita la libertà d’espressione, ideali incarnati dal Presidente Snow.

 

La ballata dell’usignolo e del serpente

Nonostante tutte queste caratteristiche positive, già nel 2015 l’uscita nelle sale del quarto ed ultimo lungometraggio della saga aveva registrato degli incassi relativamente più bassi rispetto agli altri film. Il finale stesso dell’ultimo libro aveva diviso la critica tra coloro che ritenevano che il finale fosse la giusta e coerente conclusione della storia e chi si è dichiarato insoddisfatto delle dinamiche con cui è giunta la fine, ritenuta a tratti scritta frettolosamente.

Dopo diversi anni di inattività da parte dell’autrice, durante i quali il pubblico si è affacciato a nuovi universi televisivi e cinematografici, nel 2020 viene pubblicato “Hunger Games: La ballata dell’ usignolo e del serpente”. Dal romanzo è stato tratto un adattamento sul grande schermo uscito nel 2023 nelle sale, che vede Francis Lawrence alla regia e Tom Blythe e Rachel Ziegler come protagonisti, con il compito di rivitalizzare il franchise.

Il libro e di conseguenza il film raccontano le vicende del diciottenne Coriolanus Snow, anni prima della sua salita al potere e di come abbia reinventato e plasmato i giochi per come sono conosciuti nella trama principale. 

Coriolanus Snow, membro di una casata altolocata decaduta durante i tempi della guerra civile tra Capitol City ed i distretti, per tirare sé e la sua famiglia fuori dalla degradante povertà, cerca di ottenere un premio universitario in denaro. Il compito è semplice: trasformare gli “Hunger Games “ , giunti alla loro decima edizione, da un’abominevole punizione per i distretti ad uno show televisivo per allietare le masse. Ad ogni studente viene dunque assegnato un tributo di cui diviene mentore, ovvero una figura di aiuto e riferimento per i “concorrenti” creata appositamente per l’occasione. Tuttavia Coriolanus e Lucy Gray Baird, uno dei due tributi estratti dal distretto 12 che gli viene assegnato, si ritrovano ben presto invaghiti l’uno dell’altra. Il film non partiva con le migliori premesse poiché quello del Presidente Snow è un personaggio oscuro, con cui difficilmente si empatizza e perchè è diventato troppo spesso comune nei vari franchise creare degli spin-off che danno una redenzione troppo forzata al cattivo finendo per snaturarne l’indole solo per un facile guadagno.                                                                                                                                                                                                 Il film è in generale un buon adattamento, poiché le problematiche sopra citate non sono presenti. Coriolanus non è certamente ancora l’assassino freddo e calcolatore che il fandom conosce, ma si nota sin da subito che è un ragazzo all’inizio ambizioso ma che diviene gradualmente manipolatore e e senza scrupoli pur raggiungere i suoi obiettivi. La sua attrazione verso Lucy Gray, oltre a renderlo un personaggio più tormentato dal punto di vista sentimentale e psicologico, conferisce una luce nuova al rapporto tra la protagonista Katniss Everdeen ed il presidente.

Il film contiene anche alcuni difetti, infatti il terzo atto risulta in parte distaccato dal pathos e dalle tematiche affrontate nelle prime due parti, sembrando infatti quasi un altro film. Il finale poi, seppur con una sua logica, per il modo in cui viene messo in scena risulta repentino e, a tratti, confusionario. Molti critici hanno lamentato la mancanza di scene d’azione e di effetti spettacolari, senza considerare che il film narra proprio di come Snow abbia gettato le basi per i veri e propri Hunger Games, mentre al tempo in cui è ambientato questo film i giochi sono molto meno montati e più arcaici. In realtà la spartanitá dell’arena e dei combattimenti conferisce un’aura di originalità al film che si distacca completamente dagli altri e le morti risultano più amare e meno costruite.

In conclusione “Hunger Games: La ballata dell’ usignolo e del serpente” è un’aggiunta interessante che chiude in qualche modo il cerchio aperto dal primo romanzo della saga. Il film risulta capace di attirare il nuovo e il vecchio pubblico, all’interno di una storia che, nonostante il passare del tempo, continua a trattare in modo avvincente tematiche eternamente attuali.

 

Di Virginia S., 4I

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