Breaking News
Home / Cattanews / GRAZIE RAGAZZI

GRAZIE RAGAZZI

falliménto s. m. (der. di fallire). – Esito negativo, disastroso, grave insuccesso.

 

A seguito della partita di domenica scorsa contro il “Volta”, ho sentito tante, troppe persone usare questa parola. Fallimento. Non tifosi di altre scuole, ma tifosi del “Catta”. Sia mentre i giocatori uscivano dal campo,  sia durante il momento dei commenti post partita al bar. E, francamente, tutto questo lo trovo inaccettabile.

È vero, il risultato di domenica parla chiaro: Cattaneo-Volta 0-0 (5-6 d.t.r.), “Volta” in semifinale, “Catta” a casa, ma al posto di parlare di fallimento, bisognerebbe ringraziare questi giocatori, i nostri ragazzi del Catta. Perché, come sempre succede in questo sport malato, si dimentica in un attimo il passato e si è subito pronti a criticare il presente. E se è vero e legittimo che a tutti piace vincere, è altrettanto vero che, quando ciò non accade, bisogna avere il rispetto di fare i complimenti ai giocatori, nonostante ci si aspettasse altro. 

È sempre facile parlare dopo, quando le cose sono già successe e lanciare sentenze sembra doveroso. Non so perché, ma sembra più difficile dire grazie a dei ragazzi che ci hanno fatto sognare e che in campo hanno dato tutto, a dei ragazzi il cui sogno di vittoria si è infranto solo per colpa di una lotteria crudele come solo quella dei tiri di rigore sa essere.

Io, però, mi ricordo le tribune dell’anno scorso:  durante le prime 2-3 partite gli spalti erano semivuoti. Nessuno credeva in questa squadra, tolti pochi appassionati che, per amicizia, attaccamento alla scuola e altri motivi personali erano presenti. Eppure l’anno scorso, girando per la scuola dopo il 29 maggio, sembrava che quella coppa vinta con sudore e fatica dai nostri giocatori fosse merito anche di gente che non si era mai interessata al torneo. Tutti sul carro a festeggiare. Facile così. Facile vedere solo semifinali e finali per poi vantarsi e scrivere ovunque “abbiamo vinto”. 

E quest’anno, nonostante fossimo i campioni in carica, durante la fase a gironi la tribuna era comunque mezza vuota. Si sono presentati tutti contro il “Volta” per potersi vantare di un’altra vittoria, ma stavolta è andata male e quindi sono tutti subito scesi dal carro, iniziando a criticare.

Un atteggiamento vigliacco nei confronti di chi in questo torneo ci ha messo il cuore e anche di più.

Un mister instancabile che, pur essendo un ex allievo ormai da molto, ha speso gran parte dei suoi momenti liberi cercando di creare, prima della squadra,  un gruppo a cui trasmettere delle idee comuni per giocare e vincere.

Uno staff, formato anch’esso da ex allievi, che ha reso possibile questo torneo molto più di chi avrebbe dovuto: perché se l’anno scorso è stato il lavoro estenuante di un rappresentante d’istituto (oggi nello staff) a permettere la partecipazione al torneo, quest’anno nessuno sembrava aver così a cuore la materia, anche se le marchette elettorali dicevano ben altro…

Per concludere poi ci sono loro, i giocatori. Venti ragazzi spettacolari, fortissimi (chi in campo chi fuori) che escono da questo torneo con il rimpianto di essere gli unici a non aver preso gol e ad aver  giocato una partita in meno a causa dell’indisponibilità della squadra avversaria. Partita mancata  che diventerà, se non lo è già, per molti di loro, un rimpianto enorme. Perché loro non vedevano l’ora di giocare per il Catta e per molti di loro questo è stato l’ultimo anno per farlo. Game Over senza appello in un percorso praticamente perfetto che per alcuni di loro resterà per sempre una ferita aperta.

Nessuno di loro meritava questo epilogo. Né lo staff, né i giocatori.

Eppure c’è gente che ha avuto il coraggio di criticarli. 

Di chiamare questa apparizione in MoleCup un fallimento. 

Di addossare le colpe della sconfitta a quel ragazzo che domenica era semplicemente il Campione in serata no. 

Perché paradossalmente adesso si sta cercando il poveretto a cui addossare la colpa: tanti (che non capiscono nulla di calcio e parlano senza motivo) hanno già trovato in “tizio” o “caio” i colpevoli della mancata vittoria, quando questi sono dei Fenomeni a cui dovremmo solo dire grazie.

Prima di parlare di fallimento, bisognerebbe fare un passo indietro e guardare tutto l’insieme per rendersi conto che a questa squadra vanno solo fatti dei calorosi applausi.

Non si può sempre vincere e quando ciò, purtroppo, non accade, bisogna ringraziare chi ci ha fatto sognare in quell’impresa. 

Perché le sconfitte servono a crescere, a maturare, a diventare uomini.

E chi non accetta ciò è destinato a restare un bambino per sempre.

Grazie di tutto ragazzi. Ad maiora!

 

Lorenzo M. , 5I

Leggi anche

PARERI ESPLOSIVI IN GIAPPONE

Il fenomeno Oppenheimer è finalmente sbarcato in terra nipponica, ma non senza polemiche Tokyo, 29 …

Powered by themekiller.com anime4online.com animextoon.com apk4phone.com tengag.com moviekillers.com