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CRISTIANESIMO E ISLAM UN ULTERIORE PASSO VERSO LA MEDIAZIONE

La fratellanza: un concetto che il professor Maglioli, insegnante di IRC del nostro istituto, ha molto a cuore e che cerca di trasmettere ai propri allievi attraverso le sue lezioni e le attività che organizza. Per questo ha portato avanti un progetto che prevedeva anche la visita di una moschea di Torino e del Centro Peirone e io e i miei compagni della classe 2A abbiamo avuto la possibilità di partecipare all’attività. Un’occasione per noi di vedere le cose con occhi nuovi.
La moschea “Omar Ibn al Khattab”si trova in Via Saluzzo 18, a pochi passi da Porta Nuova. Si mostra come un edificio apparentemente povero e spoglio. Quando parlo di moschea, infatti, non dovete aspettarvi uno di quei possenti edifici orientali sfarzosi e colorati, bensì un luogo religioso che contiene le caratteristiche minime ed essenziali per essere considerato tale. Tuttavia, davanti all’apparente povertà di questo edificio, dobbiamo ricordare che il suo scopo non è tanto l’apparenza quanto la funzionalità. Immaginatevi quindi un’enorme stanza il cui pavimento è ricoperto da tappeti. Entrando nella sala vedreste, alla vostra sinistra, degli scaffali contenenti varie copie del Corano, una fotografia della Kaaba e un calendario che segna gli orari in cui un musulmano deve pregare. Ovviamente prima di entrare dovreste togliervi le scarpe e per pregare dovreste orientarvi verso la Mecca.
Se ciò che vi ho descritto vi sembra deludente, sappiate che anche io, entrando nell’edificio, ho provato un po’ di sconforto, tuttavia dobbiamo ricordarci sempre di non giudicare un libro dalla copertina e che, continuando ad avanzare, potremmo scoprire tesori inaspettati.
Bisogna inoltre specificare che, per quanto l’edificio possa apparire semplice, la sua semplicità è compensata dal fatto che la religione musulmana sia invece molto complessa a causa delle limitazioni che prevede, spesso in contrasto con alcune ideologie moderne che caratterizzano la nostra società occidentale. Questo perché si basa su una società assai diversa dalla nostra, con ritmi di vita e tradizioni assolutamente differenti. Il Ramadan, ad esempio, è un digiuno che si svolge nelle ore diurne che, in parte ancora oggi, ma soprattutto nel passato, era dettato dal fatto che le persone lavorassero solo dall’alba al tramonto e non avrebbe avuto senso prevedere il digiuno per le ore notturne in cui appunto si dormiva. Anche la regola di non mangiare carne di maiale è una scelta che dipende da due fattori: il primo è legato al fatto che il maiale mangia gli avanzi ed è quindi considerato impuro, il secondo è che, date le alte temperature dell’Arabia, zona in cui si è diffuso inizialmente Islam, la carne di maiale era considerata un cibo non salutare per l’organismo, così come gli alcolici.
Queste sono solamente informazioni che servono a conoscere un po’ meglio ciò di cui stiamo parlando. Il vero scopo di questa uscita didattica è stato però quello di esaltare il valore della fratellanza e del dialogo tra le varie religioni nell’ottica della pace e della tutela di tutte le culture.
Quest’ultimo passaggio ci è stato spiegato approfonditamente proprio presso il Centro Peirone dove un professore universitario di religione musulmana ci ha illustrato le mediazioni che stanno avvenendo tra islamismo e cristianesimo, partendo dal 1986, anno in cui Giovanni Paolo II aveva convocato ad Assisi i rappresentanti di ogni religione per pregare, fino al 2019, quando Papa Francesco ha incontrato ad Abu Dhabi alcuni esponenti della religione musulmana per stipulare un trattato riguardante proprio la fratellanza.
Ecco che quindi il cerchio si chiude e possiamo avere una visione completa del progetto. Vorrei però condividere con voi un’ultima riflessione. Attraverso il nostro percorso abbiamo compreso che queste due religioni, in apparenza molto diverse, hanno anche molti aspetti in comune e questo è importante per ricondurci ad un bellissimo concetto: quello della pace e del rispetto reciproco nel mondo. Ma siamo davvero sicuri che questo sia possibile, oppure è solo un’inutile utopia?
A parer mio, con l’impegno tutto è possibile. Anche ciò che può sembrare solo un sogno.

Emanuele.F 2A

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