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SOCIAL NETWORK: IL PRODOTTO SIAMO NOI

Il lato oscuro del divertimento digitale

Secondo alcuni studi della “RescueTime”, un’azienda americana specializzata nel benessere digitale (cioè il modo corretto di impiegare il proprio tempo online), la durata media di utilizzo dello smartphone da parte di tutte le tipologie di utenti è di 6 ore e 39 minuti, di cui 6 ore e 15 minuti impiegate solo per interagire con i social network. Al giorno d’oggi tutti sanno che cos’è un social network, facilmente descrivibile come una piattaforma di svago e di informazione, ma in pochi ne conoscono veramente i pericoli di cui si sente parlare solo di rado. Se vi siete riconosciuti tra gli utenti a cui si è fatto riferimento in precedenza, cioè quelli delle 6 ore e 15 minuti, vi consiglio di andare avanti nella lettura di questo articolo perché forse potrebbe cambiarvi la vita, o almeno esservi utile, ma vi avverto: serve una grande dose di forza di volontà per cambiare.

Molti pensano che i social siano solo un mezzo di divertimento, tuttavia, come ha affermato l’ex-presidente di Pinterest, Tim Kendall, essi sono soprattutto delle enormi macchine economiche. Anche se l’applicazione che si utilizza è gratuita (Instagram, Tik Tok, Facebook e altre, infatti, non sono a pagamento), le fonti di reddito sono dovute alla costante riproduzione da parte degli utenti di pubblicità. Una di queste costa dai 3 ai 10 centesimi, per cui queste aziende, per poter guadagnare, devono puntare sulla quantità: sulla quantità di utenti online e sulla quantità di tempo passato online da ciascuno utente. Per questo motivo i social devono essere accattivanti, per poter permettere all’utente di passare sempre più tempo davanti allo schermo e quindi essere così esposto ad un maggior numero di inserzioni. Inoltre, anche le notifiche sono progettate per richiamare in fretta l’attenzione,  infatti vengono inviate nei momenti in cui non si sta utilizzando lo smartphone e, naturalmente, l’algoritmo dei social questo lo sa. Come ha affermato in un’intervista Adam Mosseri (candidato alla carica di presidente di IG, Instagram, nel 2018) “qualsiasi cosa facciate sui social e fuori viene tracciata millimetricamente dal vostro dispositivo”. Ed è vero. Mi sono confrontato con adulti e coetanei su questo tema ed effettivamente molti di loro confermano il fatto che molto spesso, quando si parla di un certo argomento, quello compare sulle nostre pagine social, oppure, dopo che si è stati in un determinato luogo, ci viene subito richiesta una recensione del posto. Questo perché l’obiettivo è di raccogliere il maggior numero di informazioni su di noi  per creare il nostro “Avatar Digitale”, in modo tale che possano esserci proposti sempre più spesso contenuti che possano piacerci. Infine, un elemento fondamentale di questi algoritmi è il consumo di dopamina, o meglio, “cheap dopamine”, cioè dopamina economica. La dopamina è un ormone che viene rilasciato in seguito ad uno sforzo, come dopo una corsa o un’intensa ora di studio. Quando si utilizzano i social essa viene rilasciata senza fare alcuno sforzo e più la si consuma, più il cervello ne necessita, trasformandola in una vera e propria droga. Non a caso ci sono soltanto due industrie che chiamano i loro clienti “utenti”: quelle delle droghe illegali e dei software (questo perché entrambe puntano sulla dipendenza che possono creare nel consumatore).

Concludo dicendo che, da quando ho rimosso i social dalla mia vita, ho ritrovato la bellezza di fare cose che prima mi sembravano inutili perdite di tempo, quando ancora non capivo che stavo passando il mio tempo a consumare centinaia di migliaia di contenuti superficiali per il mio benessere. Per cui, se pensate che le mie parole abbiano senso, rivalutate i social, perché se lo farete troppo tardi, la vostra mente sarà così assuefatta dalla condivisione virtuale e dalla necessità di like, che non potrete più tornare indietro. Ho letto molti articoli su questo argomento, scritti da programmatori, professori e politici, e posso dire che ho capito che nel momento in cui non paghiamo per il prodotto, significa che il prodotto siamo noi. 

Seguitemi sui social!

Scherzo…

Alessandro A. 1P

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