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REVELATION TOUR, UN MONDO A COLORI

Il 24 novembre, dopo una lunga pausa dalla musica e dall’Italia, si è presentato sul palco del Pala Alpitur di Torino Michael Holbrook. Chi? Ma Mika! Questa volta, anziché imitare grandiosi artisti come David Bowie e il suo alter ego Ziggy Stardust o Beyoncé con Sasha Fierce, ha fatto l’esatto opposto, levandosi di dosso la maschera e rivelando l’uomo dietro di essa. È stato come ritrovarsi nel suo mondo attraverso i suoi stessi occhi: una realtà di tutti i colori dell’arcobaleno. Il telo che inizialmente celava la scenografia annunciava il tema, scoprendo in seguito un allestimento divertente, bizzarro, ma che – se osservato con cura – raccontava la vita dell’eterno ragazzino.

Tra i brani scelti, si sono alternati pezzi del nuovo album “My name is Michael Holbrook” e grandi successi, come Grace Kelly. Tuttavia definire l’evento un concerto è fin troppo riduttivo. Lo spettacolo è stato un vero dialogo con Mika, che ha deciso di eliminare gli schermi per avere un maggiore contatto con tutti noi. La lontananza ha persino finito per azzerarsi nel momento in cui è sceso dal palco. “Siamo troppo lontani” ha detto “ora vengo laggiù da voi” e così ha fatto! Si è tuffato in un bagno di folla e ha ballato e cantato con il pubblico Big Girl, riproducendone il video. Qualcuno gridava “È pazzo?!” No, è un mito!

E dopo essere risalito sul palco si è innalzato ulteriormente, salendo in piedi sul luminoso pianoforte rosa posizionato su una pedana che si è elevata sino a tre metri! L’ambiente alternava di continuo il colore delle luci: il rosa simboleggiava l’origine dell’amore, il verde la gelosia, il rosso la passione. A questi effetti speciali ha contribuito il pubblico stesso con le proprie torce, accendendo un oceano di stelle o spegnendo ogni luce per permettere a tutti di ballare senza preoccuparsi del giudizio altrui. Insomma, si è trattata di una partecipazione attiva, dal Paradiso (gli spalti più alti) all’Inferno (il parterre), dove il divertimento era elevato al massimo. Ottenuto qualche minuto di silenzio da un pubblico incapace di contenere l’entusiasmo e le dichiarazioni d’amore per Mika, un brano a cappella di Happy Ending ha dato origine a uno dei momenti più toccanti del concerto. In quel momento nulla si muoveva, solo la sua voce cristallina nell’aria. Tra un testo e l’altro, scorrevano dei racconti che vedevano come protagonisti anche i soggetti dei brani stessi, dalla madre che lo incita al successo, all’incidente della sorella o la prostituta incontrata alla fermata dell’autobus.

Il concerto si è concluso con un grande simbolo d’amore, un gigantesco cuore gonfiabile fuoriuscito da quel famoso pianoforte magico e un augurio: Stay High. Infine, il saluto con tutti i membri della band, Timothy Van Der Kuil (chitarra), Max Taylor (basso), Wouter Van Tornnhout (batteria) e Mitchell Yoshida (pianoforte).

Si sa prima o poi questa avventura doveva terminare. Ci porteremo a casa tante foto (e una fan molto fortunata ha avuto un interessante video realizzato da Mika stesso, scherzando “Ora avrai un bellissimo video del mio naso!”), ma, più importante, le emozioni vissute in questa esperienza nel paese delle meraviglie di Michael.

Le tappe del Revelation Tour, cominciato a Londra il 10 novembre, proseguiranno in Italia fino a febbraio, per poi trasferirsi, in primavera, in Canada, Stati Uniti, Sud America, Giappone, Cina e Corea. Non mancano certo le occasioni per partecipare e non farselo soltanto raccontare!

Laura, 3A

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