Luca Jurman VS Amici

Bisogna dare lustro al vero talento

Dall’inizio dell’ultima edizione di Amici, un talent show italiano in onda dal 17 settembre 2001, ideato e condotto da Maria De Filippi, sono sorte numerose polemiche riguardanti i cantanti, in merito alle loro abilità tecniche e canore e non solo, la maggior parte di loro pare che siano personaggi già conosciuti e di conseguenza raccomandati come Holden, il figlio di Paolo Carta, marito di Laura Pausini. Discorso analogo vale per Lil Jolie che ha già collaborato con grandi artisti come Achille Lauro, Mecna e Carl Brave. Un altro esempio è quello di Mida, già andato virale sui social con la sua canzone “ricordami di scordarti”.

Molte di queste polemiche arrivano da Luca Jurman, ex insegnante del programma, che spesso commenta sul web molte delle esibizioni dei ragazzi, giudicando l’utilizzo dell’autotune per nascondere la scarsa tecnica, la mancata capacità di respirazione e di comunicazione e la conseguente mancata preparazione musicale. 

L’arrangiatore e produttore discografico che ha partecipato al talent nelle vesti di vocal coach dal 2007 al 2011, quando decide di abbandonare il programma, sottolinea come il talent sia diventato un elogio alla mediocrità e all’ingiustificata adorazione di cantanti sopravvalutati.

Jurman sostiene che i giudizi, espressi durante le performance  da persone denominate “prof”, “coach” o “giudice” che non ne hanno la conoscenza specifica ed adeguata per poter indossare tale titolo, siano assurdi in quanto privi di competenza, verità e di oggettività, portando così il talent al suo livello più basso e contribuendo soltanto a raggiungere i loro scopi commerciali, lasciando a casa i meritevoli e portando avanti i mediocri, abbassando di conseguenza il livello culturale e tenendo così facilmente sotto controllo il mercato della musica; aggiunge anche che in Italia, ormai, è fin troppo semplice utilizzare queste scorciatoie per arricchirsi quando si hanno studi legali costosissimi, amicizie e collaborazioni influenti. 

Infine Jurman conclude che per evitare tutto questo caos basterebbe davvero poco, ovvero riportare i giusti valori etici e dare lustro al vero talento, infatti per lui l’artista vero non agisce per diventare ricco, ma per creare emozioni e fare qualcosa per gli altri.

Alessia B. 3C