Il 27 gennaio è la Giornata della Memoria, il giorno in cui si ricordano le vittime della Shoah. A Torino, come nel resto d’Europa, questo ricordo è alimentato anche dalle pietre d’inciampo, piccoli blocchi quadrati di pietra ricoperti di ottone, dalle dimensioni simili a quelle dei sanpietrini (10 x 10 cm), che ricoprono parte delle strade del centro di Torino e su cui sono incisi i nomi di delle vittime oltre che alcune informazioni essenziali della loro vita come l’anno di nascita, il giorno e il luogo della deportazione, la data della morte. Si tratta di un progetto monumentale europeo che si pone l’obiettivo di tenere viva la Memoria di tutti i deportati nei campi di sterminio nazisti che non sono mai tornati nelle loro case. Queste “pietre” riflettono la luce di fronte alle vecchie abitazioni dei deportati e costituiscono, quindi, un monumento, non compatto, bensì diffuso, poiché “sparso” per le vie del centro della città. Inoltre l’inciampo non è fisico, come quello che molte volte avviene quando si cammina distratti sui sanpietrini, ma è qualcosa di psicologico ed emotivo: queste piccole pietre hanno l’obiettivo di mantenere viva la memoria, ma costituiscono anche un invito alla riflessione su ciò che è accaduto. Per chi passa davanti a quei luoghi, “l’inciampo” diventa quindi un’importante occasione per fermarsi a pensare.
L’installazione di queste pietre d’inciampo è un’iniziativa europea avviata nel 1995 a partire dall’idea dell’artista tedesco Gunter Demnig con l’obiettivo di combattere ogni forma di oblio e di negazionismo. Ad oggi ne sono state già posizionate più di 70.000.
Con questo vogliamo invitare anche voi a fare una vostra riflessione a questo proposito e, se avete voglia, a condividerla con gli altri, per far sì che ciò che è accaduto non venga mai dimenticato.
Martina G. & Matilde P. 1^A
In foto: pietra d’inciampo dedicata ad Adua Nunes in Via della Consolata, Torino