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ZIDANE SEI PRONTO?

Dai rettangoli verdi di tutta Europa alle panchine di club più prestigiosi, è questa la parabola di molti giocatori che con il loro modo di giocare hanno fatto innamorare le generazioni degli anni 90’ e non solo. In questi anni molti di loro hanno deciso di intraprendere una nuova carriera ma questa volta in panchina proprio loro che, in panchina, non ci stavano mai. Zidane è sicuramente uno tra questi. Vanta un palmarès che farebbe invidia a molti: ha vinto tutto quello che si poteva vincere a livello di club ed è sempre stato un trascinatore ovunque, anche in nazionale.

Nel 2006 si ritira, dopo quella finale persa proprio contro di noi a Berlino, dopo quel brutto gesto. Tanti brutti gesti nella sua carriera e alcuni gli sono costati anche cari: il pallone d’oro del 2000, se potesse, abbandonerebbe volentieri la vetrina di Luis Figo. Dopo essere stato vice di Ancelotti nel 2013 e dopo aver allenato la seconda squadra del Real Madrid nel 2014, nel 2016 viene catapultato sulla panchina dei Blancos. Ma siamo sicuri che questo farà bene a Zizou?

Zidane ha iniziato la sua carriera nel Cannes ed è arrivato al Real Madrid, partendo da zero. Ora parte da una delle panchine più prestigiose del mondo, quasi senza esperienza. Oggi va così: si prende una leggenda del calcio e la si mette subito su una panchina importante. Ma la carriera dell’allenatore, così come quella del calciatore, è un percorso che non può essere improvvisato né tantomeno “accorciato”. Questo perché giocare e allenare sono cose ben diverse. Si pensi a un certo Inzaghi: una macchina da gol che però sulla panchina del suo Milan non ha fatto molto bene. Molti altri ex calciatori invece sono partiti dal basso e hanno raggiunto risultati comunque notevoli, come Antonio Conte che sicuramente a calcio ci sapeva giocare e che ha raggiunto obbiettivi importanti anche da allenatore, quantomeno in campo nazionale.

Tuttavia il mondo del calcio ha già conosciuto uomini in grado di essere al tempo stesso grandi calciatori e maestri di tattica, uno su tutti Pep Guardiola. Inoltre è incoraggiante pensare che la loro carriera sia speculare, anche se con due squadre spagnole diverse.

Una cosa è certa, Zidane ha ancora tanta strada da fare e sicuramente ha bruciato delle tappe, però ha la mentalità da vincente. È uno che in campo dava tutto per vincere e non esiterà a farlo anche come allenatore magari, speriamo di no, ancora con qualche gesto o parola di troppo. Purtroppo Zidane è così, o lo ami o lo odi, però un sincero augurio di buona fortuna non lo si nega a nessuno, vero Materazzi?

Antonio Ambrosino 4E

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