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IL TORNEO DI RUGBY PIÙ PRESTIGIOSO D’EUROPA

Recentemente si è svolto il Guinness Sei Nazioni, il torneo di rugby per nazioni europee più importante del continente.

Tra i mesi di febbraio e marzo è capitato, specie in occasione dei week end, di assistere ad occasionali interruzioni del tradizionale monopolio del calcio nei palinsesti sportivi delle principali reti televisive, grazie alla trasmissione delle partite di rugby del torneo denominato “Sei Nazioni”. La competizione consiste in una competizione alla quale partecipano le rappresentative nazionali di Inghilterra, Galles, Irlanda, Scozia, Francia ed Italia e si svolge tutti gli anni nei mesi di febbraio e DI marzo, articolandosi in un girone unico nell’ambito del quale ogni squadra affronta tutte le altre. Al termine della competizione quella che ha vinto più incontri si aggiudica il torneo, con la differenza tra punti segnati e subiti che rappresenta la discriminante decisiva in caso di conclusione a parità di punteggio tra più selezioni.

Il torneo ha una tradizione antichissima, in quanto si è svolto ininterrottamente a partire dal 1883 (fatti salvi gli anni dei due conflitti mondiali), tuttavia era nato come sfida interbritannica tra le nazionali dei Paesi che formavano il Regno Unito  (era denominato allora “Home nations Championship”) per poi trasformarsi in “Cinque Nazioni” nel 1910, con l’ingresso della Francia ed assumere poi l’attuale struttura e denominazione a partire dal 2000, con l’ammissione tra i partecipanti della nazionale italiana.

Storicamente il rugby è uno sport che viene praticato e riscuote grande successo di pubblico in Francia e in molti dei paesi che formavano il Commonwealth britannico; in particolare Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa, tuttavia negli ultimi cinquant’anni ha gradualmente conquistato una maggiore notorietà in altre aree del mondo (in Giappone ad esempio si svolge un campionato nazionale ricchissimo, che vede il coinvolgimento come sponsor di alcune delle maggiori multinazionali del Paese), in conseguenza della quale sono stati anche istituiti i campionati del mondo.  Suddetti svolgono, come quelli del calcio, con cadenza quadriennale e la prima edizione si è tenuta nel 1987 in Nuova Zelanda, presumibilmente perché nella piccola e civilissima nazione del Pacifico il rugby è di gran lunga lo sport più seguito e praticato (con la selezione nazionale, i giocatori della quale sono soprannominati “All Blacks” per via della tenuta completamente nera, che è considerata quasi imbattibile),

Il rugby è senza dubbio uno sport bellissimo, si gioca in quindici e, oltre a richiedere grande forza fisica e dinamismo, esalta l’importanza dello spirito e della compattezza di squadra; tutte le azioni, di attacco e difesa infatti richiedono la partecipazione di ogni  componente della squadra, che devono avanzare o retrocedere in maniera armonica, muoversi all’unisono quando attaccano, con la possibilità di passare il pallone ovale solo all’indietro, e collaborare ed aiutarsi molto a vicenda in fase di non possesso di palla e nei placcaggi degli avversari.

Il divario tecnico tra le Nazionali dei paesi che praticano questo sport da secoli e le altre (tra le quali la nostra) è ancora piuttosto accentuato, tanto è vero che l’Italia, nelle ventidue edizioni del torneo “Sei Nazioni” alle quali ha partecipato non è mai riuscita a prevalere nella classifica finale, riuscendo a vincere al massimo due partite nel corso della stessa edizione.

Pietro I., 3I

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