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GRETA VAN FLEET: IL RITORNO DEL ROCK

Il nome di un’anziana signora di Frankenmuth. Una voce che dopo il primo ascolto lascia il segno, paragonabile solamente alla tonalità di Robert Plant (Led Zeppelin). Una chitarra armoniosa e decisa, come solo nello scorso millennio si è potuta udire. Tutto questo, in quattro giovani rockers statunitensi: i Greta Van Fleet.
Formata dai tre fratelli Kiszka – Josh (voce), Jake (chitarra) e Sam (basso) – e da Danny Wagner (batteria), è una delle band che più sta influenzando la scena rock attuale a livello internazionale. Riportando in vita lo stile che caratterizzò i principali artisti degli anni ’60 e ’70, con i loro lunghi assoli e i ritmi battuti a tamburello, dal 2012 hanno iniziato ad appassionare molti giovani da tutto il mondo.
Il gruppo finora ha inciso tre album in studio: “From The Fires”, (2017), che vinse un Grammy lo stesso anno di pubblicazione, contenente “Highway Tune”, il pezzo che li portò in cima alle classifiche delle radio rock; “Anthem Of The Peaceful Army”, (2018), contenente uno dei loro più grandi successi, “When The Curtain Falls”; e infine “The Battle at Garden’s Gate” (2021), pubblicato quest’anno.
Quest’ultimo è considerato dagli stessi gemelli Josh e Jake “grandioso quanto la colonna sonora di un film”. In effetti, queste dodici canzoni riescono a trasportare l’ascoltatore in un’altra dimensione, lasciandosi sopraffare dalle note dolci e aspre che si intrecciano in un fiume di melodie veloci e lente. Ogni traccia tratta un tema diverso, di culture e di civiltà alla ricerca della salvezza, di un universo parallelo, dell’esistenza umana che viene continuamente influenzata dalla guerra, della religione, della tecnologia. Ad esempio, ritroviamo tra le più famose “Tears of Rain”, che narra di un pianeta ormai in fiamme, “The Weight of Dreams”, un’accusa all’avidità che alimenta il capitalismo occidentale, e “Heat Above”, che parla della guerra e allo stesso tempo dell’amore.
“The Battle at Garden’s Gate” spazia da brevi canzoni radiofoniche a lunghe e intense jam di 8/9 minuti, incise in seguito a una vera e propria crescita personale dei membri della band nel corso degli ultimi anni.
Il nuovo e tanto atteso tour, “Dreams in Gold”, partirà a febbraio da Las Vegas e vedrà queste emergenti rockstars anche in Italia, per ben due date a giugno: saranno gli headliner per la prima data degli I-Days di Milano e suoneranno prima dell’esibizione dei Metallica al  Firenze Rocks.
I cosiddetti “nuovi Led Zeppelin” sono solo all’inizio del vero successo: chissà, tra qualche anno, potrebbero anche essere considerati come la vera e propria rinascita del Rock N Roll. Tutto sta alle melodie e alle sensazioni che, chiudendo gli occhi, ci fanno sognare semplicemente ascoltando una canzone.

Carlotta, 2P

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