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L’INTERVENTO DEFINITIVO DELLE BIOPSIE LIQUIDE PER CURARE IL CANCRO

L’analisi del DNA tumorale circolante: un’altra tecnologia che potrebbe svolgere un ruolo da protagonista nella lotta contro il cancro assumendo così un’importanza fondamentale nella storia dell’umanità

Definizione
La biopsia liquida è un prelievo di sangue venoso che, una volta estratto, può essere sottoposto a diverse analisi molecolari attraverso le quali è possibile identificare la presenza di cellule tumorali. Una volta estratto, il campione di sangue viene fatto girare in una centrifuga grazie alla quale si separa in due parti principali: una contenente un plasma leggero e trasparente, consistente per lo più in acqua, e un’altra più rossa e densa che contiene varie cellule. La parte più densa è quella che viene utilizzata per la ricerca di cellule tumorali vive, chiamate CTC, provenienti da un tumore che, divenuto abbastanza grande, è riuscito a spingere alcune cellule nel flusso sanguigno. Le CTC vengono identificate attraverso l’estrazione e l’analisi del loro DNA. Possono essere inoltre trovati sulla loro superficie diversi tipi di proteine che possono indicare anche la tipologia di cancro, ad esempio, livelli elevati della proteina THBS2 possono indicare il cancro al pancreas e pertanto sono spesso associati ad una minore possibilità di sopravvivenza.
VANTAGGI
I vantaggi che le biopsie liquide offrono rispetto a quelle tissutali, sulla ricerca di un cancro, sono maggiori e più efficaci:

● Facilità di prelievo: le biopsie liquide possono essere raccolte più facilmente e rapidamente rispetto alle biopsie tissutali, il che significa che i risultati possono essere ottenuti in tempi più brevi, ovvero circa una settimana.
● Possibilità di monitoraggio: le biopsie liquide possono essere prelevate più volte nel corso del tempo, il che consente di monitorare l’evoluzione di una malattia o di un trattamento in modo più preciso.
● Riduzione dei costi: le biopsie liquide possono essere più convenienti rispetto alle biopsie tissutali, poiché non richiedono la stessa quantità di risorse e strumentazione specializzate per il prelievo e l’analisi dei campioni, ciò significa che, in paesi dove la sanità gratuita non è garantita, molte più persone posso accedere a questa nuova tecnologia.

AL GIORNO D’OGGI
Anche se le biopsie liquide non possono ancora essere utilizzate per trovare nuovi tipi di cancro, si sono rivelate molto utili in casi di tumori del polmone, della prostata, dell’apparato digerente, dei reni, della pelle, del seno e del pancreas. La facilità con cui possono essere effettuate garantisce un continuo monitoraggio del paziente durante il trattamento del suo tumore e pertanto, attraverso di esse, egli può anche verificare costantemente l’efficacia della cura. Il numero di CTC trovate e i biomarcatori che vengono individuati sulla loro superficie possono indicare rispettivamente le possibilità di sopravvivenza, inversamente proporzionali al numero di CTC trovate, mediamente sono 5 a fiala, e il trattamento da attuare per la cura, come l’utilizzo di specifici medicinali o l’immunoterapia.
IL FUTURO
Purtroppo al giorno d’oggi le biopsie hanno lo svantaggio di possedere una bassa sensibilità per il rilevamento del cancro, infatti esse si rivelano più efficaci quando le tracce del cancro sono più prevalenti. L’aumento della loro sensibilità porterà quindi ad un loro utilizzo molto più versatile e vantaggioso poiché potranno essere impiegate negli esami del sangue di routine e quindi fornire dati su un possibile cancro prima ancora che il paziente si ammali e pertanto esse avranno in futuro un fortissimo impatto sulla medicina e sull’umanità.
Matteo Poggio, 3^F

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