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LA F1. UN VINCITORE, DICIANNOVE PERDENTI.

La Formula 1, uno sport di adrenalina, velocità e rischio. Le monoposto sfrecciano sul tracciato arrivando a raggiungere i 350 km/h per poi inchiodare prima della curva. Freddezza e coraggio sono le qualità base per un pilota che deve portare al massimo la propria vettura senza mai superare il limite. Tanti si sono succeduti al volante delle monoposto più disparate, macinando giri su giri, guardando la morte in faccia per poi ingannarla. E anche se di anno in anno queste vetture sono diventate più sicure, correre in Formula 1 rimane rischioso. Ed ora ecco quali sono le monoposto con cui venti abili piloti anche quest’anno lotteranno per la vittoria.

RED BULL
Difficile dire quanto cambi tra RB-18 e la RB-19, alla presentazione ufficiale dell’auto infatti lo stesso Horner ha ammesso che si trattava della stessa vettura dell’anno precedente, solo con qualche sponsor nuovo e una diversa disposizione di alcuni di essi. L’auto è poi scesa in pista a Silverstone il 10 Febbraio all’insaputa di tutti e ha compiuto tra i 16 e i 17 giri venendo filmata o fotografata pochissimo e con risultati scadenti. Tuttavia già da queste poche e sgranate immagini è possibile notare alcuni dettagli. L’entrata del diffusore per il fondo sembra infatti essere più grande mentre il cofano motore più curvo per gestire meglio i flussi. Anche l’ala anteriore presenta un naso più largo con i flap che vanno a restringersi nella parte centrale.
La Red Bull quest’anno ha cercato in ogni modo di restare nell’ombra ma sembra già pronta per puntare al titolo e sarà sicuramente un avversario ostico per Mercedes e Ferrari. La scuderia ha come piloti Max Verstappen, un giovane dal talento ormai più che affermato e con due Mondiali vinti alle spalle, e Sergio “ Checo” Perez, che si è dimostrato veloce ma anche poco disposto a fare da scudiero per il compagno di squadra. Difficile dire quanto sia onesto questo team accusato di aver superato il budget cup nel 2021 e di crashgate 2.0 sul circuito di Monaco l’anno passato, tuttavia è chiaro che finchè si hanno i soldi per la FIA la spregiudicatezza e la poca moralità sembra non siano un problema.
Quest’anno gli unici contendenti tra loro e il titolo sembrano essere gli uomini Ferrari, ma non sottovaluterei neanche la Mercedes che ancora aspetta la vendetta sulla Red Bull.

FERRARI

La Ferrari quest’anno sembra pronta a lottare, dopo aver portato in pista un’ottima monoposto nel 2022. Adesso c’è Frédéric Vasseur a capo della scuderia e si sta dimostrando un buon Team Principal. Non ha distrutto le gerarchie degli anni precedenti, ma ha messo ogni individuo in discussione, portandolo a fare il massimo. La nuova SF23 sembra ancora più preparata per la lotta per il Mondiale, essendo un secondo più veloce al simulatore e risultando decisamente più affidabile, cosa che ha permesso di usare una mappatura motore più spinta dello scorso anno. Ciò che cambia in questa nuova monoposto è la parte anteriore del muso che è più corta e si appoggia sul secondo elemento con un’ala anteriore che dovrebbe essere in grado di flettere molto bene ad alte velocità.
Sono presenti poi due sfoghi sulle pance che pescano l’aria da delle feritoie poste sotto le bocche delle pance andando a formare una specie di s-duct che andrebbe a migliorare i flussi e forse a raffreddare i radiatori.
Le pance laterali subiscono una leggera modifica e hanno un’ incavatura maggiore mentre il cofano motore è più rastremato nella parte finale.
Sono anche presenti tre micro deviatori di flusso sullo specchietto per indirizzare meglio i flussi verso le pance o il cofano. Le sospensioni anteriori sono state modificate, pur mantenendo un sistema push-rod come quello dell’anno precedente che ha però subito alcune modifiche riguardanti la posizione del tirante dello sterzo che è avanzato rispetto al triangolo inferiore e molto più in basso della scorsa stagione. Questa modifica dà all’auto un vantaggio di baricentro nelle curve lente, cosa di cui le vetture di F1 dopo l’ultimo cambio regolamentare soffrono molto. Con questo sistema sospensivo inoltre ci sarà una maggiore forbice di assetti che si modificheranno più rapidamente.
La Ferrari sembra quindi sulla buona strada e con piloti quali Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr. potrà fare grandi cose. I due hanno potuto provare l’auto già il giorno della presentazione scendendo in pista a Fiorano per alcuni giri. Quest’anno sembrano essere entrambi pronti a lottare per il titolo.

MERCEDES

La Mercedes quest’anno dovrà puntare a tornare a lottare per il mondiale, dopo che l’anno scorso si è presentata con un’auto che non funzionava bene in pista. La monoposto di quest’anno, denominata W14, continua a seguire la filosofia di un’auto a pance zero, ma con modifiche pesanti atte a migliorare la gestione dei flussi interni tanto che si potrebbe quasi parlare di una rivoluzione della vettura. La zona anteriore è stata modificata con un muso più affusolato, mentre la parte che collega l’ala alle bandelle laterali presenta un filo che lega la quarta, la terza e la seconda ala alla bandella mentre il primo elemento la sorregge. Un altro dettaglio che si può notare è che la Mercedesè stata verniciata solo di nero in quanto il 50 % della sua superficie è solo carbonia a vista.
Ci sono alcune modifiche alle sospensioni e anche in questo caso il braccio dello sterzo è stato spostato sul triangolo inferiore.
le modifiche più pesanti però si hanno nella zona delle pance che sono presenti, ma molto meno generose rispetto ad altre monoposto e risultano di forma quadrata ma sviluppate più in altezza che in larghezza. Sempre la parte centrale presenta un’ala ricavata dal puntone superiore e 5 deviatori di flusso posti all’estremità del cono superiore anti intrusione di cui 4 sono indipendenti e l’ultimo funge da supporto dello specchietto.
I flussi così si separano e l’aria va in parte nelle pance e in parte sopra dove
arriva nel retrotreno e nella zona del b-wing. Sono presenti due canali che
partono come prolungamenti dell’halo che prendono l’aria e la portano nuovamente nella zona della b-wing. La distanza tra ruota e inizio pance è maggiore e questo ha causato anche l’indietreggiamento di qualche centimetro del posto di guida.
Tuttavia la parte più interessante del team non riguarda la vettura bensì i piloti che con questa monoposto si daranno battaglia: Sir Lewis Hamilton e George Russell.
Il primo è un sette volte campione del mondo paragonabile a Michael Schumacher che dopo aver perso l’ottavo titolo per una manciata di punti nel 2021, vuole dimostrare di essere ancora un campione. Il secondo è invece un giovane talento che però non ha potuto ancora esprimersi appieno, a causa
anche di una monoposto poco competitiva l’anno precedente tra i due scoppierà la bomba quest’anno, dobbiamo solo sapere su quale circuito.

ALPINE
L’Alpine quest’anno ha presentato la nuova A523, vettura attesa dai tifosi in quanto destinata a mettere in difficoltà i tre top team di F1. La scuderia francese ha deciso di sviluppare la propria monoposto senza copiare troppo da Red Bull e Ferrari, strategia che invece hanno attuato molti team minori, ma che rende anche dipendente dallo sviluppo di questi ultimi. Si può notare come la monoposto di quest’anno abbia più spazio tra il fondo e le pance che risultano più scavate e con uno svaso che divide l’aria pulita ( che passa tra ruota e musetto e che viene portata verso il diffusore) con l’aria che passa oltre le ruote e che viene deviata verso l’esterno per evitare di generare vortici indesiderati. Anche il cofano motore risulta più piccolo mentre il diffusore ha un sostanziale aumento di dimensione e anche le b-wing sono più lunghe e curvilinee. La scatola del cambio è posta più in alto e questo ha permesso ulteriori modifiche al diffusore.
Anche il muso presenta alcune modifiche, risulta infatti più piatto e largo con un cucchiaio inarcato verso l’alto e si posa sul primo elemento con un raccordo anche sul secondo. Queste modifiche danno all’ala una conformazione più aerodinamica ed aumentano la flessione sulla bandella laterale. Sempre la bandella ha subito alcune modifiche e risulta ora più piccola per cercare anche di ridurre il peso della vettura. La monoposto che scenderà in pista per le prime tre gare avrà una livrea di un rosa acceso, dovuto soprattutto allo sponsor BWT e la colorazione rosa rimarrà anche per il resto della stagione accompagnata da un blu scuro. La A523 avrà come piloti Esteban Ocon e Pierre Gasly, due piloti di esperienza ma ancora giovani. Il primo in particolare fa parte della scuderia già dal 2020 e per ora si è dimostrato un compagno di squadra piuttosto difficile, per usare un eufemismo. Pierre Gasly è invece appena passato in Alpine dall’Alpha Tauri, che nella scorsa stagione ha arrancato parecchio a causa di un’auto poco competitiva, tuttavia nelle stagioni precedenti si è dimostrato un pilota veloce e costante ed è sicuramente talentuoso, anche se con poca autostima.

MCLAREN
McLaren quest’anno dovrà darsi da fare per tornare a infastidire i team che dominano, obiettivo che si è prefissata da alcuni anni ma per ora disatteso. Dopo aver fatto due stagioni positive nel 2020 e nel 2021, la scuderia inglese l’anno scorso ha presentato una vettura assolutamente non all’altezza.
Passando ad un’analisi tecnica delle modifiche che coinvolgono le pance che nella parte iniziale sono più strette, questo per convogliare più aria nel sottoquadro. Sempre le pance presentano un’imboccatura sfalsata in stile RB-18 e sporgono molto di più, andando a coprire gli pneumatici posteriori da eventuali flussi indesiderati e quindi aumentando la velocità in rettilineo.
Grandi modifiche alle sospensioni anteriori che presentano una distanza
maggiore tra il triangolo superiore e il triangolo inferiore e che mantengono la formazione pull-rod.
Per quanto riguarda i piloti la McLaren ha nella propria roccia il giovane pilota Lando Norris che fa parte della scuderia da cinque anni e che si è fatto notare per la sua velocità e costanza, a cui sarà affiancato per la stagione 2023 Oscar Piastri. Quest’ultimo è stato campione di F2 come rookie nel 2021 e sembra essere molto promettente, ma adesso con due piloti così giovani e pronti per lottare gli equilibri della squadra verso chi penderanno?
Si spera che la McLaren sarà abbastanza unita per affrontare bene questa stagione.

ALFA ROMEO
La C43, un’auto che già dall’aspetto fa capire quanto quest’anno questa scuderia stia lavorando seriamente.
Questa monoposto si presenta con una livrea nera e rossa, stile F1-75 ma più estremizzata, e porta modifiche decisamente più pesanti di Haas e di Williams, ovvero quelle squadre che fino a pochi anni fa erano le sue dirette rivali. Tuttavia ancora non è possibile sapere se basteranno anche contro le scuderie come Alpine e McLaren, di cui l’ultima in particolare si deve riprendere da una stagione non proprio eccelsa, che saranno avversari decisamente più consistenti.
Passando al lato tecnico si può notare una diversa conformazione delle pance, che vanno ad allargarsi ma si riducono in altezza con una forma più spiovente. Ci sono poi state alcune modifiche per quanto riguarda l’ halo e il bocchettone superiore che mostra alcuni deviatori di flusso. Anche il fondo della vettura è decisamente diverso, infatti presenta delle lamelle nella parte finale e nel retrotreno va a confluire sotto l’alettone posteriore adottando delle modifiche in stile RedBull per creare più vortici di aria “sporca” dietro la monoposto e rendendo quindi più svantaggioso un sorpasso che si avvale della scia, tuttavia la generazione di vortici andrebbe a rallentare la stessa Alfa Romeo, non è da escludere quindi che questo dettaglio sia fake.
In quanto a piloti l’Alfa Romeo è messa piuttosto bene dato che può contare su Valtteri Bottas, pilota esperto e vincente che nella scorsa stagione ha dimostrato ancora grande talento, e Guanyu Zhou, giovane pilota ancora acerbo e che dovrà dimostrare di saper competere e reggere il confronto con il compagno di squadra.
Tuttavia questo duo sembra essere molto affiatato e potrebbe costituire una buona base per la rinascita di questa scuderia.

ASTON MARTIN

L’Aston Martin è una scuderia privata di proprietà dell’imprenditore Lawrence Stroll che si è dimostrato pieno di sogni e speranze per il futuro, futuro che a quanto pare non è ancora arrivato dato che il 2022, che per questa scuderia doveva essere l’anno dell’exploit si è dimostrato un flop, con un’Aston Martin che è finita addirittura dietro ad Alfa Romeo. Si spera quindi che la monoposto AMR 23 sia migliore di quella dell’anno scorso. Passando all’analisi tecnica si può notare come questa presenti un muso anteriore molto più arrotondato e affusolato che si va ad appoggiare direttamente sul primo elemento anziché sul secondo attacco. La terza e quarta banda dell’ala anteriore presentano una leggera svergolatura verso l’esterno nella zona di attaccatura con la bandella. Il sistema sospensivo presenta uno schema push rod con bracci molto sfalsati per gestire i flussi che vanno nella parte finale della vettura. Quanto alla parte centrale è possibile osservare alcune modifiche alle pance che risultano più allargate e che coprono le ruote posteriori come sulla vettura della McLaren. Le bocche delle pance risultano più strette verticalmente e più larghe orizzontalmente, mentre l’airbox è più grande e presenta una divisione con la bocca centrale che raffredda il motore e le paratie laterali che vanno a raffreddare i radiatori. Sempre le pance risultano più scavate e scendono in maniera vertiginosa con una spalla molto alta, inoltre tra queste e il pavimento del fondo c’è molto più spazio. Le labbra della bocca delle pance sono sfalsate e anche il cofano motore risulta essere simile a quello della RB-18. Si potrebbe dire quindi che questa monoposto copi sia da Red Bull sia da Ferrari e stravolga il progetto portato l’anno precedente.
I piloti di questa scuderia saranno in grado di portare un’auto che, diciamolo, non parte con delle premesse tanto positive, quantomeno a podio. Lance Stroll parte favorito solo per il fatto di essere il figlio del proprietario e ha quindi il posto garantito, mentre al suo fianco ci sarà Fernando Alonso, un pilota che nonostante l’età ha ancora un talento eccezionale in pista ha stile. Un elemento del genere è fondamentale per questa scuderia che ha bisogno di piloti talentuosi ed esperti, e lo spagnolo, con due mondiali alle spalle, rispecchia perfettamente la figura che serve al team. Tutto ciò che serve alla scuderia ora è una buona vettura,e solo il Bahrain ci dirà quanto questa sia effettivamente valida.

HAAS

La nuova monoposto della casa americana ha grandi aspettative per questa stagione, infatti dopo aver sorpreso tutti nel 2022 con delle prestazioni assolutamente inattese, tra cui spicca la pole position di Kevin Magnussen in Brasile, la squadra dovrà dimostrare di meritare un posto tra i team di metà classifica. Gunther Steiner si è mostrato ottimista, ponendo come obiettivo il quinto o il sesto posto tra i costruttori, andando quindi a competere con team del calibro di Alpine e McLaren. Ovviamente però questo dipenderà molto da come andranno i motorizzati Ferrari; che ha saputo sfruttare bene il cambio regolamentare con una power unit molto potente, anche se con qualche problema di affidabilità.
Fatte queste doverose premesse, si passa alla presentazione della vettura vera e propria. Possiamo notare come la VF-23 abbia innanzitutto una fascia cromatica assolutamente diversa da quella dell’anno precedente, probabilmente a causa delle problematiche legate allo sponsor russo Uralkali e delle tensioni che si sono venute a creare. La livrea dell’auto è quindi più simile a quella del 2018 con la e la pinna nera e i due alettoni di un rosso acceso.
La monoposto si presenta tecnicamente simile alla F1 75 con le caratteristiche pance scavate. Si può notare però alcune differenze con la vettura originale in quanto la VF-23 presenta un muso con un buco tra il baffo dell’ala anteriore e la punta la cui funzione è legata alla gestione dei flussi, in particolare portare all’esterno i flussi di aria sporca. Anche il cofano motore risulta essere più sottile mentre l’impianto sospensivo presenta qualche leggera differenza pur rimanendo push rod.
Il reparto piloti della Haas tuttavia non è così promettente quanto l’auto, che verrà infatti guidata da Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen. E se di quest’ultimo abbiamo avuto l’effettiva conferma che abbia ancora molto da dare guardando come ha guidato nella passata stagione, non si hanno invece informazioni su Nico Hulkenberg, un pilota solido ma ormai fermo da anni. Probabilmente con piloti del genere, esperti e rodati, si punterà molto sullo sviluppo dell’auto, ma cosà sarà della scuderia quando questi decideranno di lasciare la F1? Per quanto possa essere importante il cercare di creare una monoposto adeguata, bisognerebbe anche far crescere un giovane talento al suo fianco.

ALPHA TAURI

La stagione precedente dell’Alpha Tauri può essere riassunta con una parola: disastrosa. Già, perchè la vettura che hanno presentato era assolutamente imbarazzante, migliore solo alla Williams. La monoposto del 2023, la AT04, dovrà quindi dimostrare che l’Alpha Tauri è pronta per tornare a lottare nella metà classifica come ha fatto nel 2020 e nel 2021. Passando all’analisi della nuova vettura, partendo dal fatto che utilizza un sistema sospensivo risalente alla RB16 che è ancora push rod, un dettaglio non da poco visto che la “sorella maggiore”, la Red Bull, ha creato un sistema sospensivo pull rod. Questo mette a nudo quanto sia in realtà complicato utilizzarlo effettivamente su una vettura proprio perché spesso presenta più svantaggi che vantaggi. Continuando con l’analisi possiamo notare come la sezione della bocca delle pance sia simile alla F1-75, l’auto della Ferrari dell’anno precedente. Le fiancate hanno inoltre un andamento molto concavo e tendono a scendere verso il retrotreno dove la carrozzeria è molto aderente agli scarichi. L’ingresso roll hoop risulta essere più semplice e sottile e va a terminare con un pannello a feritoia con uscita a cannone che termina nella b-wing.
Al volante dell’Alpha Tauri ci sono il giapponese Yuki Tsunoda, che si è dimostrato un pilota veloce ma irruento e che deve ancora maturare il proprio stile di guida, che sarà affiancato de Nyck De Vries, pilota di talento campione del mondo di F2 nel 2019 e di Formula E l’anno successivo. Forse gli servirà del tempo per adattarsi alle vetture di F1, ma ha dimostrato di avere indubbiamente molto talento e di essere pronto a scendere in pista.

WILLIAMS

La Williams con la nuova FW45 ha subito messo in chiaro che quest’anno vuole migliorare le proprie prestazioni e competere con scuderie come Alfa Romeo e Haas ponendo come prima guida Alexander Albon, che nella stagione precedente si è dimostrato agguerrito e competitivo e ha saputo sfruttare appieno le potenzialità di una macchina poco competitiva.
La monoposto che presenta una livrea esteticamente simile a quella dell’anno precedente ha subito alcune modifiche alle pance laterali, nonché una diversa ala anteriore e un bocchettone dell’aria più squadrato. Parlando di sponsor si può notare l’assenza di Lavazza, che sovvenzionava il pilota Latifi.

Quanto ai piloti la Williams può contare su Albon, che essendosi distinto assumerà un ruolo di rilievo, e Sargeant ,un pilota appena arrivato dalla Formula 2 dove ha concluso con un più che dignitoso quarto posto.
Insomma, la Williams ha adesso nel suo ventaglio un pilota esperto ma giovane a cui affiancare un rookie promettente, mostrandosi pronta a fronteggiare le squadre che si troveranno nella sua fetta di classifica.
Emanuele F. 2°A

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