SOGNI A OTTO ZAMPE

Durante il periodo di quarantena, l’ecologa Daniela Rössler è stata affascinata dai minuscoli ragni saltatori che popolavano il suo giardino. Ha poi spiegato che i minimi movimenti degli aracnidi durante il loro “sonno” le ricordavano quelli dei cani e dei gatti. Successivamente a questa osservazione, ha deciso di istituire nel proprio laboratorio una nursery per piccoli di ragno, per osservare il loro comportamento notturno. La sua nuova ricerca ha rivelato che i ragni saltatori hanno uno stato del sonno caratterizzato da movimenti rapidi degli occhi simili a quelli osservati negli esseri umani nella fase onirica.
Durante uno stato simile a quello della fase REM (rapid eyes movement) questi aracnidi possono infatti effettuare dei rapidi movimenti di zampe o addome essenziali per lo sviluppo della memoria e probabilmente anche di alcune capacità di sopravvivenza. Lo studioso Nate Morehouse a tal proposito afferma che «L’intelligenza dei ragni e il loro modo di sognare probabilmente sono molto simili ai nostri».

Occhi di ragno

Nei primi dieci giorni di vita dei ragni saltatori non si è ancora sviluppato il pigmento sull’esoscheletro che ricopre una parte della loro testa, spazio quasi interamente occupato dai bulbi oculari. Rössler ha deciso dunque di provare a registrare nel suo laboratorio il sonno dei piccoli di ragno per conoscere le loro abitudini e comportamenti, concentrandosi sui movimenti degli occhi e del loro corpo e ricavando così informazioni utili su ciò che avviene mentre questi riposano. Grazie a questo periodo di osservazione in laboratorio, l’ecologa ha scoperto che gli animali mostrano periodi di rapido movimento retinico, la cui durata e frequenza aumentano nel corso della notte, circa 77 secondi ogni 20 minuti. La studiosa ha poi notato che nei piccoli di ragno la filiera, organo all’estremità dell’addome finalizzato alla produzione di seta, ogni tanto impazziva; durante il sonno i ragni sembravano cioè riprodurre uno dei loro comportamenti tipici durante la veglia.
La scienziata ha notato anche manifestazioni di movimenti coordinati, in cui i ragni sistemavano la linea di seta alla quale erano appesi, oppure si pulivano. Sfortunatamente sembra che in quelle occasioni i ragni semplicemente si svegliassero brevemente per risistemarsi e poi tornare subito al proprio riposo. A volte gli aracnidi saltatori possono avere dei comportamenti che solo nella teoria possono essere definiti incubi, infatti nella loro fase di riposo con le zampe ritratte, le estendono tutte contemporaneamente come in seguito ad uno spavento.
La scienziata sottolinea che ancora non è stato provato che questo periodo di inattività nei ragni possa essere considerato sonno. Per arrivare a questo sarebbe necessario eseguire diverse prove, come quella che consentirebbe di dimostrare che i ragni siano meno coscienti, più lenti alla risposta degli stimoli e che abbiano bisogno di recuperare il sonno perduto. Dalle sue osservazioni sul campo però Rössler ha potuto rilevare che, durante il sonno, i ragni sono in grado di distinguere i segnali di pericolo dai semplici stimoli come il movimento della tela determinato da una folata di vento.

Piccolo appunto per gli aracnofobici

Esistono più di 6000 specie di ragni saltatori sparsi per tutto il pianeta e presenti anche nei giardini delle case di città. Essi sono innocui e con un aspetto molto docile dovuto alle loro dimensioni ridotte e ai loro occhioni: un’ottima opportunità per chi ha paura degli aracnidi e vorrebbe prendere familiarità con loro. Oltre a ciò, sono anche esseri molto intelligenti in grado di contare, comunicare e, forse, anche sognare. Venire a conoscenza di queste loro capacità, come afferma lo scienziato Morehouse, rende le persone incuriosite meno timorose di questi animali e allo stesso tempo le induce a rispettarli di più.
Claudiu Andrei N., 3^F