Venerdì 12 ottobre a Torino si è tenuta una manifestazione studentesca che si è conclusa con un grave atto vandalico. Studenti di licei e non solo si sono riuniti in questa data in varie città d’Italia per far sentire la loro voce. Tra le ragioni della protesta vi erano i tagli all’Istruzione e le nuove proposte in tema di sicurezza e innovazione degli edifici scolastici. É inutile mettere videocamere e aumentare il controllo da parte delle forze dell’ordine quando le priorità sono altre. Alcuni istituti cadono a pezzi: avrebbero bisogno di ristrutturazioni, nuovi computer, bagni e riscaldamenti funzionanti. Per di più gli studenti rivendicavano un abbassamento delle tasse scolastiche e si lamentavano anche dell’alternanza scuola lavoro: le sue modalità di attuazione risultano spesso gravose. Il movimento studentesco voleva anche opporsi alle discriminazioni, proclamandosi antirazzista. Purtroppo la protesta ha preso una svolta negativa poiché in Piazza Castello, a Torino, sono stati bruciati i manichini di Salvini e Di Maio, dopo essere stati bersagliati da uova contenenti vernici. La polizia ha individuato come responsabili due ragazze, di diciassette e diciotto anni, del centro sociale Askatasuna, che sono state denunciate. Ora l’opinione pubblica condanna giustamente l’accaduto, tralasciando purtroppo le reali ragioni della protesta degli studenti.
Giulia 4G