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SANREMO: E’ ARRIVATO IL RINNOVAMENTO?

Un’altra edizione di Sanremo si è conclusa. È stato un festival che nella serata finale ha toccato il 60% di share con 11,4 milioni di telespettatori, cifra che non si raggiungeva dal 2002.

Cinque serate, da martedì a sabato, ricche di emozioni, sorprese e naturalmente polemiche.

Tuttavia, la settantesima edizione di Sanremo ha presentato qualcosa di diverso rispetto alle altre?

Sicuramente con la sua ironia e capacità d’intrattenimento, Fiorello è riuscito a dare una marcia in più alla manifestazione. È stato lo showman ad aprire il festival, vestito da prete, scherzando sulle polemiche riguardo ad Amadeus.

“C’è bisogno di pace” e “Questo è l’abito originale di Don Matteo, uno dei pochi Matteo che funzionano in Italia” sono state le sue frasi più divertenti prima che presentasse Amadeus sulle note dell’Alleluja.

Il conduttore dei “Soliti ignoti” lascia alle spalle le polemiche dei giorni precedenti all’inizio della gara e guida con maestria il festival. Contro le accuse di sessismo, si fa affiancare nel ruolo di presentatore anche da dieci donne, tra cui la cantante Sabrina Salerno, la fidanzata di Cristiano Ronaldo Georgina Rodriguez, Diletta Leotta e Antonella Clerici. Numerosi anche gli ospiti: quelli internazionali, come Lewis Capaldi, Mika, Dua Lipa e il tennista Djokovic e quelli “nostrani”, come Tiziano Ferro (presente in tutte e cinque le serate), Ghali, Zucchero e Gigi D’Alessio. Molto nostalgica, forse troppo, la presenza di Al Bano e Romina e dei Ricchi e Poveri.

Serate che iniziano alle nove e durano fino alle due di notte con tante, troppe interruzioni della gara per uno spettatore che vuole godersi un po’ di musica. La durata eccessiva delle singole serate è stata la critica principale, a cui sono seguite quelle riguardanti i cantanti in gara.

Protagonista del festival è stato Achille Lauro, che con il suo look appariscente (in particolare la tutina trasparente della prima serata) e con il suo testo dal titolo “Me ne frego”, ha portato sull’Ariston un inno assoluto alla libertà. Si è tanto discusso di Junior Cally e della sua canzone “No grazie”: con “dovrei puntare il dito contro e fare il populista, non fare niente tutto il giorno e proclamarmi artista”, il testo attacca esplicitamente il sistema politico italiano. Nell’ultima serata si è fatto notare anche Piero Pelù, non solo per la sua vivace presenza scenica sul palco, ma anche perché si è scritto sul petto un verso della sua canzone “Gigante” e si è reso protagonista dello “scippo” di una borsetta di una signora del pubblico.

Inoltra ha fatto scalpore il litigio di Morgan e Bugo e l’abbandono della gara da parte di quest’ultimo dopo le modifiche di Morgan al testo originale. Un vero e proprio “Bugo” nell’acqua, come è stato definito ironicamente in seguito alla squalifica del brano.

È stato anche il festival del rap: Anastasio e Rancore (premiato per il miglior testo con “Eden”) si sono distinti per i loro testi ricchi di metafore e critiche velate alla società contemporanea, portando una ventata di innovazione.

Però la vera sorpresa sono stati i Pinguini Tattici Nucleari, arrivati terzi in classifica. Il gruppo indie con il brano “Ringo Starr” ha portato un testo molto ritmico, soprattutto nel ritornello con la frase “In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr”. Infatti il significato della canzone è che la vita non deve essere piena di colpi di scena come nei film, perché si può tenere “un profilo più basso”.

Tra coloro che sono piaciuti di più ci sono anche Elodie e Francesco Gabbani, rispettivamente  settima e secondo. La cantante ha portato “Andromeda”, testo scritto da Mahmood, vincitore dell’ultimo Sanremo. Il suo brano parla di una relazione difficile e presenta una melodia molto orecchiabile, esattamente come la canzone di Gabbani “Viceversa”.

Il vincitore di questa edizione è Diodato con il suo singolo “Fai rumore”, che però, nonostante la buona interpretazione, presenta un argomento già visto e rivisto perché  incentrato sul tema dell’amore.

Quindi sarà Diodato a rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest, manifestazione che si terrà a maggio nei Paesi Bassi e che l’Italia non vince dal 1990. L’Eurovision è uno show che lascia molto più spazio alla musica e che riesce a dare spettacolo con esibizioni incredibili e spesso particolari.

Forse è di questo che avrebbe bisogno il festival di Sanremo: pochi ospiti, ma scelti con grande attenzione e una musica un po’ più “fresca”, per un’audience più giovane che non vada sempre alla ricerca di polemiche.

Simone, 5Q

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