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Parliamone… Discussione sulla manifestazione, il comitato studentesco e la rappresentanza degli studenti

Come Dante ama Dio ma inveisce contro la chiesa, io amo il Cattaneo e i suoi studenti ma oggi non posso che attaccarne i rappresentanti. Dante nasconde i suoi pensieri, con forte ironia, nelle parole dei santi papi del passato, io non ho la stessa fortuna e devo affermare a volto aperto che la rappresentanza degli studenti è stata affidata a dei ragazzi che, con l’ingenuità propria dell’età, hanno sbagliato.

Parlo del fatto che, in seguito alla nascita di un movimento studentesco contro la nuova riforma scolastica, i rappresentanti hanno pubblicizzato a dismisura la manifestazione del 22 Febbraio distribuendo volantini per le classi, convocando un comitato studentesco in cui discuterne, incitando sui social gli studenti a scendere in piazza, permettendo di creare striscioni durante la cogestione e di urlare in un megafono di fronte all’istituto.

Causa di tutto questo è l’ingenuità, ne sono sicuro. I rappresentanti d’istituto non si sono resi conto di star promuovendo a scuola un’idea politica, quella contro la riforma, senza darne nessun confronto, senza nessun accenno all’altra fazione.

L’ingenuità, a cui addosso tutte le colpe, ha spinto i rappresentanti a far prevalere le loro idee politiche. Hanno creato una situazione monopartitica, per cui al comitato studentesco era presente solo un ospite: uno contro la riforma. A parlarne a favore: nessuno.

È stata pubblicizzata un’idea politica. Una SOLA idea politica.

E tutto questo è successo nella nostra scuola, la stessa scuola che aveva giustamente combattuto contro i volantini e i poster dei neofascisti di Blocco Studentesco.

Al Cattaneo si è fatta una piccola propaganda e, seppur piccola, si è fatta propaganda senza alcun tipo di par condicio.

Si è permesso che nella nostra scuola si pubblicizzasse l’idea contro la riforma scolastica. Ma se ad essere pubblicizzata fosse stata un’idea di estrema destra? Se quegli striscioni fossero stati neri e col megafono fosse stato urlato, e cito, “Mens sana in corpore sano, vogliamo più ore di ginnastica!” ?

La dannata ingenuità di quei quattro ragazzi ha spinto con forza la politica nella nostra scuola e ne ha spinta la forma peggiore. Ci ha portato quella politica in cui non si dà spazio al dibattito ed al confronto, in cui è espresso un solo fronte, in questo caso contro il governo, ma che è la stessa identica politica che quell’infame, appeso poi a testa in giù, usava per affermare il suo di governo.

Non si può e non si deve permettere che la sacralità della scuola, dove si studia, si apprende e si sviluppa il senso critico, mostri una sola idea.

Almeno noi, che siamo il futuro, cerchiamo di essere più intelligenti delle scorse generazioni, non lasciamo che ad influenzare le masse sia chi urla più forte, mettiamogli qualcuno di fronte che gli risponda per le rime e poi lasciamo scegliere ad ognuno chi ha ragione. Creiamo adulti che amino il dibattito e non ascoltino le promesse. Creiamo adulti che amino la democrazia ed aborrano il populismo.

Da studente di questa scuola mi sono sentito in dover di scrivere la mia idea, non incolpo i rappresentanti d’istituto né alcun altro ragazzo, ma solo l’ingenuità che caratterizza tutti noi giovani.

Mi auguro che chiunque possa continuare ad esprimere le sue idee politiche quando e nella forma in cui vuole, ma non dobbiamo permettere che, specialmente a scuola, si faccia sentire una sola voce. Non possiamo permetterlo. Perché quando ciò succederà la democrazia e la libertà saranno davvero morte.

Andrea 4Q

 

NOTA DI REDAZIONE

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