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NBA ALL-STAR DAY

28/03/2021

Ogni anno la National Basketball Association (NBA) all’inizio di febbraio (quest’anno marzo) – che coincide con il periodo di sosta a metà del campionato di NBA – organizza una serie di eventi destinati al puro divertimento da parte del pubblico, perché alcuni dei cestisti della lega danno spettacolo.

Quest’anno, a causa della pandemia, la partita “Rising Stars” (gara tra i più giovani) è stata purtroppo cancellata e sono solo stati nominati i due quintetti e le riserve che avrebbero meritato di giocare quella gara. Per il resto, tutto è stato disputato, anche se tutte le “sfide” si sono dovute tenere in una sola giornata (anziché in tre giorni, come da prassi). Il 7 marzo quindi si è potuto assistere a quattro competizioni. Quest’anno la sede della manifestazione è stata la città di Atlanta e il tutto si è svolto nel palazzetto sede della squadra degli Hawks. Alle 00.30 CET ha avuto inizio lo Skill Challenge, sfida che ha l’obiettivo di testare tutte le abilità che servono ad un cestista per essere completo. I partecipanti sono sei e si sfidano uno contro uno, fino alla finale.

Tra i partecipanti l’ha spuntata Domantas Sabonis, centro degli Indiana Pacers, che, dopo avere perso nel 2020 contro Bam Adebayo, è arrivato per il secondo anno consecutivo in finale e ha battuto il serbo Nikola Vucevic. Subito dopo si è disputato il “Three Point Contest”, cioè la gara del tiro da tre, in cui i sei partecipanti devono fare canestro da posizioni differenti, ma sempre dietro la lunetta del tiro da tre e hanno a disposizione ventisette tiri da effettuare in un minuto e dieci secondi. Ha avuto la meglio Stephen Curry, playmaker storico dei Golden State Warriors, che aveva già vinto la competizione nel 2015. Alle 2.00 CET ha invece avuto inizio l’evento più atteso della serata: “L’All Star Game”. In questa gara vengono divisi in due squadre alcuni fra i giocatori più forti dell’NBA. Le due squadre vengono scelte da due capitani che generalmente sono i volti più noti del basket mondiale: LeBron James, Kevin Durant, Giannis Antetokounmpo. La partita è come sempre dedicata allo spettacolo, al tentativo di triple impossibili, di alley-oop o schiacciate improbabili, anche se le squadre – come è giusto che sia – puntano alla vittoria per arricchire la vincita in denaro del cestista e dell’ente benefico a cui la squadra è associata.

Il team LeBron ha trionfato alla fine del raggiungimento dei 170 punti e il greco Giannis Antetokounmpo ha vinto il premio come migliore della partita (MVP). Nell’intervallo tra il secondo e il terzo quarto dell’All Star Game, si è disputato lo “Slam Dunk Contest”, la gara delle schiacciate, che ha come obiettivo quello di creare la finalizzazione a canestro il più spettacolare possibile. Questo è stato oggettivamente l’evento meno spettacolare della nottata perché si basava molto sulle reazioni del pubblico, che, a causa dei protocolli anti-Covid, era praticamente nullo. In ogni caso il vincitore è stato Anfernee Simons, playmaker dei Portland Trail Blazers che, secondo il parere dei giudici ha avuto la meglio su Cassius Stanley e Obi Toppin.

Luca, 4I

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