Il Carlo 4.0
“Un viaje se sabe cuando empieza pero no cuando acaba” (Un viaggio si sa quando inizia ma non quando finisce). Due settimane totalmente immersi nella vita di qualcun altro, due settimane di routine completamente azzerata: se volete scappare dalla monotonia quello che vi serve è sicuramente uno scambio culturale.
Visitare città, conoscere nel profondo la cultura del posto stesso e della famiglia, creare legami che nessuno credeva potessero essere così forti, quasi indissolubili, o almeno così speriamo.
È quello che è successo in “Montorino”, come è stato denominato il viaggio tra Italia (Torino) e Spagna (Montoro), quasi 60 ragazzi motivati a vivere appieno quei 14 giorni accompagnati da due professori altrettanto vitali: Pace e Alburquerque.
L’avventura ha avuto inizio a Torino a fine aprile e si è conclusa a Montoro a metà maggio: i giorni d’attesa ci sembravano interminabili perché non vedevamo l’ora di riabbracciare i nostri corrispondenti e finalmente quel giorno è arrivato; scesi dall’autobus abbiamo letto il cartello della temperatura che segnava 43° e abbiamo subito pensato che l’elevata temperatura corrispondesse al calore umano con il quale ci hanno accolto nella loro scuola. Non solo abbiamo visto un modo di fare scuola molto diverso dal modello italiano, ma ci siamo anche confrontati con uno stile di vita non cittadino, poiché Montoro è un paesino di 9000 abitanti immerso in campi di ulivi e girasoli.
Forse proprio le differenze hanno fatto sì che si creasse un legame così profondo tra noi giovani, dandoci l’opportunità di parlare dei più svariati argomenti e di sperimentare un’immensa vastità di esperienze che ci hanno fatto maturare e capire quanto sia importante conoscere le altre culture per formare se stessi.
Ma Montoro non è l’unica città che abbiamo visitato: anche Siviglia e Cordova sono state protagoniste della settimana trascorsa in Spagna insieme ad attività sportive e di svago.
Due settimane che ci hanno aperto gli occhi su un’altra parte di mondo e rubato un pezzettino di cuore.
Claudia De Medio e Nicoleta Cucos
