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LA SILENZIOSA GUERRA DELLA MEMORIA

1938-2018 solo ottant’anni sono passati dall’emanazione delle leggi raziali in Italia. La nostra generazione ha già dimenticato?
Venerdì 26 gennaio, in occasione della giornata della memoria che si è celebrata in tutto il mondo il giorno seguente, al Cattaneo gli studenti sono stati invitati a diversi spettacoli commemorativi. I docenti e alcuni ragazzi del gruppo di teatro e musica hanno proposto delle riflessioni agli allievi della scuola.
Abbiamo intervistato una delle responsabili del progetto: la professoressa Venesio.

-Sappiamo che è stata lei a scrivere la sceneggiatura dello spettacolo. Come ha avuto l’idea?-
“Pensando all’attualità del problema, nella mia mente è andata formandosi un’idea: mettere in scena un dialogo tra persone, non individui in particolare, ma pronomi che potessero raggruppare ogni singolo uomo di ogni singola epoca: l’IO, il NOI e il TU.
L’IO è immagine dell’egocentrismo della gente, il NOI l’idea di gruppo, unito ma chiuso, ed insieme portano solo ed unicamente all’esclusione, esclusione di quella che è la vittima costante della storia: l’altro, il diverso, il TU.
Il TU, per dimostrare il male che gli è stato fatto, diventa protagonista negli estratti dei libri “Vita e destino” di Grossman e “La tregua” di Levi, nella testimonianza di Barbara Richter e nelle poesie scritte da uno studente del liceo. Il tutto, accompagnato da musica moderna e non, si lega in un unico grande racconto che invita a ricordare e a riflettere.”

-Qual è lo scopo di questo spettacolo? Cosa vuole lasciare agli studenti?-
“Questo spettacolo cerca di essere più di una semplice rievocazione, non vogliamo che guardi solo al passato, è proiettata al presente e al futuro.
Ricordare deve servire ad imparare, imparare dagli errori che sono stati commessi per non ripeterli. Agostino affermava che passato, presente e futuro non sono realtà separate ma un’entità unica, e questa ne è la dimostrazione: impariamo dagli sbagli passati per vivere la vita di oggi e non commetterli mai più.
Lo spettacolo, come l’intera giornata, è dedicato ai giovani, agli studenti, a cui vorremo lasciare la speranza che combattere e sconfiggere le ideologie negative è possibile e che nel farlo la memoria può essere la loro arma più forte.”

Ricordiamo al mondo le stragi, le persecuzioni, i morti, le bombe e il sangue per poter avere la pace, perché solo la guerra della memoria, una guerra senz’armi, può farcela.

Andrea e Francesca 3Q

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