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LA MUSICA IN TESTA: GLI EFFETTI DELLA MUSICA SULLA NOSTRA MENTE.

Tutti i giovani ascoltano la musica che è capace di trasportare in altri mondi, di dare piacere e di aiutare a rilassare la mente, ma se la musica non fosse capace di fare soltanto questo?
Diversi studi tra cui quelli di Robert Zatorre del Dipartimento di Psicologia della McGill University di Montreal (Canada) e di Daniel Abrams della Stanford University School of Medicine hanno dimostrano che la musica ha benefici sulla psiche e sulla salute; è stato coniato infatti un termine dalla World Federation of Music Therapy, “musicoterapia”, che consiste nell’uso della musica come fonte terapeutica e riabilitativa in ostetricia, oncologia, ematologia, geriatria e riabilitazione cardiaca.
Gli effetti della musica sul corpo e sulla mente sono molteplici. Agendo sulla pressione sanguigna, sulla respirazione, sul battito cardiaco e originando ormoni, in particolare l’ossitocina, la musica aiuta a diminuire lo stress e l’ansia. Inoltre il mondo delle note ha la capacità di rinforzare il sistema immunitario, aumentando i livelli dell’immunoglobulina A e dei linfociti, entrambi dediti alla risposta immunitaria. (Prof. Levitin, cit. The Neurochemistry of music, M.L.Chanda and D. J. Levitin Cell Press 2013).
La musica ha anche la capacità di aiutare a comprendere le emozioni e a migliorare l’umore tramite la produzione di endorfine, particolari sostanze prodotte dal cervello che generano euforia e diminuiscono lo stress.
Ogni tipologia di musica può essere utilizzata con uno scopo ben preciso: nelle sale d’aspetto vengono messe preferibilmente musiche che aiutano a rilassare oppure mentre noi studenti studiamo è preferibile ascoltare musica classica, che secondo alcune ricerche è in grado di aumentare il nostro QI. (E. Gray, Perspectives in Public Health, Londra, 2013).
La musica è inoltre un ottimo strumento durante la gravidanza: recenti studi dimostrano che far ascoltare delle melodie al feto possa influire sull’intelligenza di quest’ultimo. Durante la fase di sviluppo del cervello, il feto infatti è capace di memorizzare la musica che gli viene fatta sentire e questo influisce anche dopo la nascita. (International Journal of Pediatrics). È stato dimostrato infatti come nei primi mesi di vita il bambino riconosca e preferisca la musica che ascoltava nella pancia della mamma. Anche negli anziani le note hanno un’azione positiva attivando quelle funzioni mentali non completamente deteriorate ed intervenendo sulle potenzialità residue, oltre a ridurre l’isolamento e a favorire le relazioni. Si può quindi affermare che la musica ha effetti benefici sulla nostra mente per tutta la vita.
Ludovica R. 4H

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