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La battaglia disarmata

Esagerato. Come se non esistessero già abbastanza film angoscianti e commoventi sulla seconda guerra mondiale, Mel Gibson ha deciso di riproporre  questo tema con un paradosso: la storia di un ragazzo che ha combattuto senz’armi. Impossibile nella realtà, eppure le interviste finali ai personaggi reali della storia, testimoniano la veridicità e il fascino di questa incredibile avventura. Il giovane Desmond Doss, interpretato da Andrew Garfield,  cresciuto secondo la fede della chiesa cristiana avventista del settimo giorno vive in un clima familiare fortemente condizionato dall’alcolismo e dalla violenza paterna. In Desmond arde il  desiderio di  servire la sua nazione entrata nella Seconda guerra mondiale, tuttavia si è  ripromesso di non impugnare più un’arma da quando stava per sparare al padre durante una lite. Solo dopo aver conosciuto la graziosissima infermiera Dorothy Schutte, interpretata da Teresa Palmer, capisce che la sua strada è  quella di andare in guerra non per uccidere delle vite ma per salvarne. Si arruola, si scontra con l’incomprensione e l’ostilità dei superiori e dei compagni per la sua scelta, ma finisce per essere accettato e catapultato nell’inferno della battaglia di Okinawa, precisamente nella conquista di Hacksaw Ridge. Rimarrà solo sul campo di battaglia per salvare dei feriti , mentre i compagni  battono in ritirata. “Dio ti prego fammene trovare un altro” ripete ogni volta che riesce a trovarne uno e a portarlo in salvo. La sua forza è  nella bibbia e nella foto della sua dolce sposa Dorothy: Desmond salva 75 vite e sarà il primo obiettore di coscienza dello US Army a ricevere la medaglia d’onore. Per non deviare dal suo marchio di fabbrica, Mel Gibson ha puntato ad impressionare lo spettatore: l’abbondanza di scene cruente e di attacchi violenti agli americani creano un forte stato di suspance, che spinge lo spettatore a chiedersi quale soldato l’avrebbe  scampata. Inoltre la consapevolezza di essere di fronte ad una storia vera, porta a riflettere sui principi morali del protagonista che  vincono  sulla violenza della guerra. Come testimoniato dal premio per migliore attore di un film d’azione dei Critics’ Choice Movie Award e dalla candidatura come migliore attore protagonista alla cerimonia degli Oscar, Andrew Garfield ha interpretato con un’eccellente performance il suo ruolo, creando un personaggio sensibile ma forte, altruista e determinato. Insomma non si può non rimanere colpiti dalla visione di questo film, come ci si può aspettare da Mel Gibson.

 

Simona 2F

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