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INTERVISTA AI MIXED UP EVERYTHING: IL FUTURO DEL ROCK

12/03/2021

La musica rock, un genere che ha sempre guidato spiriti liberi, un genere ribelle, è nato negli anni ‘50 e da quel momento nessuno è stato più in grado di arrestare questo fenomeno musicale.
Molte sono le band che ne hanno segnato la storia e molti sono gli aspiranti artisti che stanno scrivendo le pagine di una nuova generazione di rock, la prossima. Fra i tanti, ho avuto il piacere di intervistare una delle band più promettenti, destinata a riempire gli stadi in questa nuova era del rock: i Mixed Up Everything.
La band è composta dai quattro fratelli Dhima, australiani: Todd (21 anni), voce e chitarra; Kevin (20), batteria; Blake (18), chitarra; e Koby (16), basso.
Fan fin da piccoli delle band più famose degli anni ‘80/’90, hanno iniziato il loro viaggio nel mondo della musica improvvisando ‘piccoli concerti’, usando racchette da tennis al posto delle chitarre e le bacchette da batteria sui cuscini di casa; poi, ognuno di loro si è specializzato a suonare uno strumento e i ragazzini con i capelli stile rockstar anni ‘80 hanno iniziato a suonare per le vie di Melbourne e a caricare le loro cover su YouTube.
Una delle cover più famose, “Nothing Else Matters” dei Metallica, ha raggiunto dodici milioni di visualizzazioni.
Non sono mai passati inosservati ai grandi nomi del rock, tra cui i Foo Fighters, gli Offspring, gli Scorpions e i Metallica, ma i fratelli Dhima rifiutano di essere conosciuti solo come una ‘cover band’: hanno grandi sogni e aspirano a calcare i palchi delle arene in giro per il mondo.
Sempre molto attivi sui social, spesso sui canali più noti organizzano livestreams, seguiti da un numero di fan continuamente in crescita.
Il loro album di debutto, “Ex-Nihilo”, è uscito nel 2017 e il secondo, “I Choose”, sarà presto pubblicato.
In occasione di questo nuovo album, ho deciso di condividere (con il loro consenso), una piccola intervista che ho svolto insieme a loro lo scorso anno, durante il lockdown.

– C: “Come vi sentite a essere così legati sia dall’essere fratelli che dalla vostra musica?”
Todd: “E’ una cosa positiva per le nostre prove come band e per scrivere le canzoni: ci capiamo con uno sguardo anche durante i concerti, in stage. ”
Koby: “…e anche durante la quarantena, possiamo continuare a fare pratica insieme, suonando.”

– C: “Fin da quando eravate bambini avete sempre ascoltato rock e grunge: chi ha influenzato questa vostra preferenza?”
Todd: “Allora, la maggiore influenza probabilmente viene da nostro padre. Ci ha cresciuto facendoci ascoltare tutta la sua musica preferita e quindi da quando siamo bambini ascoltiamo i Red Hot Chili Peppers, i Rage Against The Machine, gli Offspring, gli Scorpions, tutto questo genere di musica. Ecco, amiamo questi gruppi ancora oggi.”
Kevin: “Non potremmo essere più grati a nostro padre per questo: oggi tra le persone della nostra generazione è raro trovare un vero amante della musica rock.”

– C: “Qual è la canzone che vi rappresenta?”
Koby: “Una buona canzone che ci rappresenta è ‘Come Out and Play’ degli Offspring, la prima canzone che abbiamo imparato a suonare come band.”

– C: “Come vi siete sentiti la prima volta sul palco e come vi sentite adesso durante un concerto?”
Todd: “La prima volta su un palco Kevin e io eravamo davanti alla nostra scuola: io avevo dieci anni e lui otto e abbiamo suonato ‘Californication’. Ricordo che ero molto nervoso, ero quasi immobilizzato, avendo paura di fare errori. Ora però è la cosa più bella, non vediamo l’ora di salire sul palco un’altra volta e di suonare un altro concerto. Ci sono sempre molta energia e adrenalina, è la miglior sensazione di sempre!”
Blake: “Durante questo periodo di quarantena, ci manca molto tutto questo: non c’è niente di meglio che stare in stage.”

– C: “Qual è il vostro più grande obiettivo?”
Todd: “Vogliamo fare un tour mondiale con tutto esaurito, sarebbe fantastico.”

– C: “Preferite suonare in versione elettrica o acustica?”
Todd: “Oh, decisamente in elettrica. C’è più divertimento, più energia, più potenza…”
Kevin: “Niente da dire contro gli show acustici, anche loro sono fantastici, più intimi con i fan, sono dei bei momenti.”

– C: “Con chi vi piacerebbe collaborare in futuro?”
Koby: “Dave Grohl.”
Blake: “Anche con Slash: sarebbe bello avere uno dei suoi assoli in una nostra canzone.”

– C: “Quali consigli dareste a chi vuole intraprendere un percorso musicale?”
Todd: “Solo uno…iniziate, fate molta pratica, trovate lo strumento che amate di più, che volete suonare e poi…fate pratica finché non vi fanno male le dita!”
Blake: “Penso che per iniziare sia molto importante un insegnante, soprattutto per i primi periodi, poi quando si inizia a conoscere il proprio strumento si può iniziare a fare musica da sé.”

– C: “Ora parliamo del nuovo album, ‘I Choose’, che sarà lanciato presto: le canzoni che lo precedono promettono molto bene. Com’è stato scriverlo? Qual è la traccia che ognuno di voi preferisce e perché?”
Todd: “Allora, è un album grandioso, siamo molto felici di com’è nel complesso: è perfetto. Noi lo compariamo agli album migliori, ci piace molto.”
Blake: “ Dobbiamo ringraziare Gerald, il nostro produttore: lui ci ha dato l’opportunità di avere il suono esattamente come lo volevamo, non ci ha influenzato né ha cambiato il progetto dell’album, ci ha semplicemente permesso di renderlo perfetto.”
Kevin: “Molte canzoni originariamente sono state scritte in acustica, perché non avevamo portato le chitarre elettriche dall’Australia (lo studio di registrazione è in Belgio), ma speravamo di poterle suonare presto ad alto volume con le elettriche, perché è un album heavy.”
Todd: “Un po’ di materiale per questo album risale a subito dopo l’uscita di ‘Ex-Nihilo’,  per esempio alcuni riff come ‘Copycat Sam’ e ‘The Hand That Feeds You’. Penso di aver scritto il riff iniziale di ‘Stockholm’ proprio durante l’incisione del primo album. É proprio questa la mia traccia preferita: ha tutto ciò che si cerca in una canzone, è epica. Mostra il nostro talento e la nostra creatività.”

Kevin: “Io direi ‘Soak My Brain’. Penso che descriva l’album, mostra com’è la nostra musica, insomma possiamo definirla il top di questo nostro prossimo album.”

Carlotta, 1P

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