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GRAZIE SUFFRAGETTE

“Non sottovalutate mai il potere che abbiamo di essere artefici del nostro destino” E. Pankhurst, la suffragetta per eccellenza. Suffragette non è il solito film già visto sui problemi legati alla sfera femminile, non è uno dei tanti. Suffragette è un film sulle donne grazie alle quali noi siamo qui a poter decidere del nostro futuro, a poter votare chi crediamo sia migliore per rappresentarci. Le suffragette sono trasposizioni di noi qualche anno fa, sono coloro che hanno dato la svolta decisiva per la parità dei sessi. E questo film lo spiega bene, senza l’eccesso di dettagli che spesso rende questi film troppo simili tra loro.

Le suffragette vennero definite così in maniera dispregiativa poiché pretendevano il diritto di voto al pari degli uomini, un suffragio, appunto, universale, che comprendesse anche coloro che erano obbligate a sottostare a lavori perfino più duri di quelli maschili con salari nettamente inferiori. Non vennero ascoltate per anni. Fino al 1928, quando attraverso sacrifici e martiri anche i londonesi benpensanti dovettero arrendersi alla forza di queste donne coraggiose; ma non dimentichiamo che in Arabia Saudita le donne hanno il diritto di voto solo dal 2015, per non parlare dei paesi nei quali ancora non è stata approvata questa norma che dovrebbe essere di senso comune così da non dover essere neanche scritta.

Il film vede come protagonista Maud, ossia Carey Mulligan, una lavandaia che in un turbinio di situazioni si fa coinvolgere nel movimento che ha segnato la storia. Meryl Streep è Emmeline Pankhurst, perennemente ricercata dalle autorità inglesi per essere la leader delle donne ribelli. Helena Bonham Carter, che è perfetta in ogni film e in ogni ruolo, in questo caso è Edith, forse la più rivoluzionaria di tutte, anche colta, che crede davvero nella libertà delle donne. La vicenda è naturalmente romanzata da drammi familiari intensi, ma non così tanto da rovinare l’essenza del film. Insomma, se scappa qualche lacrima di troppo è comprensibile, in questo caso non è il momento triste di “storiella” a rovinare la forza del film. Naturalmente è tratto da una storia vera, e vedere alla fine del film scorrere sullo schermo le date e i paesi nei quali il voto alle donne fu approvato è davvero impressionante, e purtroppo non in senso positivo.

Un film da vedere, leggero nei limiti del tema trattato, vivamente consigliato.

Claudia De Medio

 

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