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GLI INVITATI (O MEGLIO, I SOPRAVVISSUTI)

Ogni volta che, sommersi dallo studio, intossicati da quantità disumane di caffè, con le lacrime agli occhi, vi troverete a sussurrare “Non ce la posso fare, il Catta mi sta uccidendo”, pensate a loro: Paolo Bottiglieri, Francesco Daniele, Elisa Digo e il nostro angelo custode, Andrea Joly. Questi ragazzi ne sono usciti, ora se la stanno passando proprio bene.
Invitati alla celebrazione dei  40 anni del Cattaneo, abbiamo avuto modo di chiedere del loro passato e futuro: c’è chi ha cambiato strada all’improvviso, chi si è innamorato e chi è rimasto profondamente segnato dalle spiegazioni della Civera.

  •  Paolo Bottiglieri, studia Economia Aziendale, CEO e co-founder di Goover: applicazione che permette agli utenti con disabilità motorie di trovare il percorso migliore per spostarsi in città.

Quello che stai facendo adesso era quello che avevi programmato per il tuo futuro?

Assolutamente no. Io ho fatto 5 anni di ingegneria meccanica, poi ho capito che non era il mio e quindi ho una carriera congelata con 5 esami a laurea triennale. Attualmente sono un laureando di economia aziendale con indirizzo start up. Quello che vorrei dire è che non sempre capita di fare subito la scelta giusta e non bisogna aver paura di cambiare percorso. Spesso si rimane vincolati per tanto tempo al percorso che ci si era prefissati precedentemente, perdendo tempo.

Come hai capito che la strada che stavi percorrendo non ti apparteneva e hai deciso di cambiarla?

Arrivi ad un certo punto in cui se per andare a lezione hai bisogno di motivarti quello è già un campanello d’allarme. Quando invece ti trovi in una situazione in cui ti alzi la mattina e sai che quello che andrai ad imparare ti servirà a qualcosa allora vuol dire che effettivamente hai preso la scelta giusta.

  • Francesco Daniele, coordinatore dell’istruzione, cultura e sport della circoscrizione 3 di Torino.

Avresti un aneddoto da raccontarci su un tuo professore che magari insegna ancora al Cattaneo?

Ne ricordo tantissimi, se parliamo ad esempio della professoressa Civera, che ci insegnava fisica, ricordo quando è entrata in classe un giorno di prima superiore e ha dato un calcio alla cattedra, l’ha spostata di mezzo metro. Noi abbiamo pensato che fosse arrabbiata con noi, invece ha esordito dicendo “questa è una forza, questa è la direzione e quello è il verso” così ci spiegò i vettori, io me li ricordo da allora. Per dirne un altro invece, il professor Pavesio, quando ci ha spiegato l’ellisse, ha attaccato alla lavagna un asse di legno, ha piantato due chiodi, ha fissato una catenella a questi due chiodi e ha disegnato con il pennarello un’ellisse, così quindi siamo riusciti ad apprendere benissimo e subito.

Qual è il tuo ricordo più bello del liceo?

Il mio ricordo più bello del liceo è quando sono stato eletto rappresentante d’istituto; ero un ragazzo di succursale e in quel periodo nessuno di succursale aveva mai vinto le elezioni, perché eravamo molti meno. Però ho fatto una lista alleandomi con il basso fabbricato, ed eravamo riusciti a stravincere le elezioni. Fu l’inizio di un’esperienza fantastica che mi ha cambiato la vita.

Quello che stai facendo adesso era quello che avevi programmato per il tuo futuro?

In parte sì, in parte assolutamente no perché io adesso faccio due cose principalmente. Faccio politica ed è una cosa che non avevo programmato, anche se mi interessava da sempre, e fare il rappresentante d’istituto mi ha aperto le porte e mi ha fatto crescere molto come persona. Inoltre, ci tengo a precisare che la festa d’istituto che ho organizzato io è stata la prima festa con l’open bar al Cattaneo! Faccio quindi il coordinatore della circoscrizione 3 ma ho fatto anche il presidente di circoscrizione e a 25 anni è stata una bellissima esperienza.
D’altra parte ho fatto il politecnico e mi sono laureato in ingegneria gestionale proprio giovedì, finendo il percorso con la laurea magistrale. Adesso faccio l’ingegnere della qualità in un’azienda che si occupa di sistemi frenanti per il mercato ferroviario, questo non era assolutamente nei pieni miei piani però adesso lo faccio e mi piace moltissimo. Viva il Catta!

  •   Andrea Joly, La Stampa

Qual è il tuo ricordo più bello del liceo?

Il mio ricordo più bello non è stato un episodio, è stata una persona. Ho conosciuto tante belle persone, insegnanti, compagni di classe, ma ricorderò per sempre che il liceo Cattaneo è stato il posto dove mi sono innamorato, per quanto diabetico ciò possa sembrare.

Quello che stai facendo adesso era quello che avevi programmato per il tuo futuro?

Non quando mi sono iscritto al liceo il primo anno, in cui mai avrei pensato sarei finito a scrivere come mestiere, però con il Liceo ho scoperto la mia passione, facendo il corso di giornalismo e fondando il Carlo 2.0. Grazie a questo, sono stato prima preso nella redazione sportiva locale di ‘Sprint e Sport’, che è stata la mia gavetta, permettendomi di entrare a La Stampa.
Infine, sono dove speravo di essere, ma mai avrei pensato di arrivarci così in fretta.

  • Elisa Digo, studia Ingegneria Biomedica al Politecnico.

Qual è il tuo ricordo più bello del liceo?

Sicuramente le due gite scolastiche di terza e di quinta: la prima a Cap-d’Ail in Francia e la seconda a Praga. La gita a Praga è stata autorganizzata, quindi senza professori, prendendo un giorno di lezione tutta la classe è risultata assente sul registro. Autorganizzata perché i professori non ci portavano in gita quindi tutti quanti siamo ci siamo andati da soli. Ci sono state minacce di abbassamento del voto di condotta ma è stata una nostra decisione.

Larisa e Giulia, 5aD

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