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DANTEDÌ? NO, DANTE-IN AETERNUM

26/03/2021

Chi è costui che sanza morte / va per lo regno de la morta gente? Ma è Dante Alighieri, ovviamente, «il più grande degli scrittori del mondo» secondo Jorge Luis Borges. E come dargli torto! D’altronde , lo dice anche il suo nome, Durante, che significa “durevole”, “forte”. Stiamo parlando di uno dei poeti (se non il poeta) più attuali e, allo stesso tempo, uno dei più misteriosi, tanto che persino il dantista e medaglia d’oro -insignito dalla Società Dante Alighieri del diploma di benemerenza- Aldo Onorati, afferma di cominciare a comprenderlo soltanto adesso: «Dante richiede una vita, perché Dante è il mondo».

Il Sommo Poeta viene celebrato ufficialmente durante la “Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri”, meglio conosciuta come “Dantedì”, indetta con la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 17 gennaio 2020. La data scelta, il 25 marzo di ogni anno, è quella riconosciuta dagli studiosi come inizio del viaggio nell’aldilà. L’edizione di quest’anno è soltanto la seconda, ma non per questo meno significativa: difatti coincide con la commemorazione dei settecento anni dalla morte di Dante.

Il nostro istituto sarebbe stato pronto a ricordare lo scrittore: vi sarebbero state presentazioni sul personaggio, spettacoli, visioni di film… Se oggi fossimo a scuola, vedreste i versi più celebri della Comedìa affissi alle porte delle aule, l’ideale per un ripasso dell’ultimo minuto! Però le cose sono cambiate e non è stato possibile realizzare tutto ciò in presenza. Eppure, se ci pensiamo bene, abbiamo la fortuna di onorare Dante 365 giorni l’anno nella maniera più semplice, ovvero parlando. Già, perché noi Italiani siamo gli eredi diretti del Poeta, il quale ci ha lasciato un tesoro più prezioso di un forziere, vale a dire la nostra lingua. Dante è il “papà” della lingua italiana e noi, i suoi “figlioli”, abbiamo la possibilità di studiarlo in lingua originale, evitando quelle fastidiose traduzioni che perdono la metà del significato e delle quali dovette accontentarsi lo stesso Dante, approfondendo Virgilio e altri maestri. Sappiamo, invero, che ben l’80% del lessico che usiamo tutt’oggi è già in Dante, senza contare i tanti neologismi, quali “contrappasso” o “molesto”, e le espressioni come “dolenti note”, “stare freschi” e “non ragioniam di lor, ma guarda e passa”. Citiamo Dante continuamente, a volte senza neanche saperlo. Forse ora ci sentiremo tutti un po’ più intellettuali!

Ciononostante, un evento di tale portata non può limitarsi a un contesto quotidiano. Il Comitato Nazionale per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, istituito anche per la ricorrenza dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci e Raffaello Sanzio, in collaborazione con il Ministro della Cultura Dario Franceschini e i sindaci delle città di Firenze, Verona e Ravenna (rispettivamente Dario Nardella, Federico Sboarina e Michele De Pascale) si è quindi fatta carico di promuovere oltre cento iniziative.

Il 25 marzo è stato presentato il restauro del cenotafio di Dante, la tomba priva della salma in Santa Croce. Dunque, la lettura in diretta RAI del venticinquesimo canto del Paradiso da parte di Roberto Benigni al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica. Dante è attuale, moderno, perciò non deve stupirci che è stata lanciata un’app in suo onore volta a promuovere contenuti culturali e turismo. Inoltre, Dante non è solo un simbolo nazionale, bensì internazionale. Per questo, la maratona di letture in programma, realizzata con la Dante Society of America e la New York University, si è aperto con un saluto in streaming da Santa Croce e, contemporaneamente, dal Dante Park New York.

Gli eventi non si concludono il giorno del Dantedì, ma si protrarranno per tutto l’anno interessando più ambiti artistici. Ad esempio, a settembre Riccardo Muti dirigerà la Sinfonia Dantesca di Franz Liszt presso il Teatro del Maggio. Al Palazzo Vecchio sarà possibile visitare la mostra del ritratto allegorico del Poeta realizzato dal Bronzino. In Santa Croce vivremo un’esperienza surreale grazie all’installazione multimediale Felice Limosani. Massimo Sestini ci porterà a spasso attraverso i luoghi di Dante, quali la selva oscura in quel di Ravenna, con una mostra fotografica in stile reportage allestita presso Santa Maria Novella, dove verrà inaugurato il primo Museo Lingua Italiana.

Se una mela al giorno toglie il medico di torno, in quest’occasione una parola al giorno leva i problemi di lessico povero: l’Accademia della Crusca pubblica dal 1° gennaio una parola contenuta nella Comedìa, accompagnata da un commento e ovviamente dai suoi versi. Un’altra occasione per approfondire l nostro patrimonio linguistico.

Gli omaggi a Dante provengono persino dalla Disney: il 17 marzo è uscito in libreria “PaperDante” la storia di un piccolo Dante-Paperino, gli amichetti Lapo e Caterina, lo zio Alighiero e l’amatissima Beatrice, o meglio PaperBice. Un volume da collezione, adatto ai fan delle saghe di Topolino più grandicelli e un’occasione per far conoscere Dante anche ai più piccini.

Oltre che interessare più ambiti artistici, possiamo affermare che le celebrazioni tocca anche tutti i nostri sensi… Gusto compreso! Il brand Magnum ci fa letteralmente assaporare Inferno, Purgatorio e Paradiso: stecchi color fuliggine di cioccolato fondente, lampone e granelli di sale, biscotto al cioccolato bianco e caramello salato, e infine un cremoso e paradisiaco gelato al pistacchio, cioccolato Ruby e cioccolato bianco… Attenzione: edizione limitata! Oh, se Ciacco fosse stato con noi! Ma forse forse, se ci lasciamo troppo tentare, lo incontreremo tutti laggiù, per la dannosa colpa de la gola.

Nel canto XXV del Paradiso Dante è presentato come emblema di una virtù di cui tutti oggi abbiamo bisogno: la speranza. Impariamo quindi tutti da lui: siamo fiduciosi. Torneremo ad abbracciare i nostri cari Casella e usciremo a riveder le stelle.

Di seguito il link per scoprire l’intero calendario di iniziative: https://www.beniculturali.it/danted%C3%AC

Laura, 4A

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