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DAL CATTANEO A SCUOLA DI MAGIA

Intervista a Luca Bono

Il giornalino del Cattaneo ha avuto la straordinaria fortuna di incontrare il giovanissimo illusionista italiano Luca Bono, Campione Italiano di Magia nel 2011, “Mandrake d’or” nel 2012 a Parigi.

Luca, come è nata questa tua passione per la magia?

E’ iniziato tutto grazie a mio fratello Davide. Da piccolo ebbi un incidente sui Go-Kart e lui ha iniziato a venirmi a trovare in ospedale e a farmi vedere dei trucchi. Per me, era una cosa curiosa e allora ho iniziato ad avvicinarmi a questo mondo, che per me era del tutto nuovo.

Sei stato un autodidatta?

Certo che no! Ci sono stati Marco Aimone, Tiziano Berardi, e soprattutto Arturo Brachetti che mi ha insegnato le costruzioni dei numeri.

Quando hai iniziato a “lavorare” come mago?

Grazie al Circolo Amici della Magia di Torino. Forse si era aperto uno spiraglio nel 2012, a Parigi, ma non ho vinto. O si impressiona il pubblico, ma non i grandi maghi, o viceversa: dietro a certi trucchi ci sono cose che forse il pubblico non capisce, ma si nasconde una notevole difficoltà tecnica.

Lo spettatore ha qualche possibilità di capire i vostri numeri?

Forse, seguendo un semplice consiglio: guardarsi intorno.

Riguardo a “L’illusionista”, il tuo recente show, cosa ci puoi raccontare?

E’ difficile rispondere a una domanda così che ha una risposta molto ampia. Sicuramente per capirlo e viverlo era necessario venire e assistere.

E’ sicuramente diverso fare uno spettacolo con Arturo, in cui si appare per 10 minuti e nei cartelloni la tua faccia appare solo sullo sfondo, o metterne in piedi uno tutto tuo, da un’ora e mezza, partendo da zero.

Comunque non si lavora soli: dietro le quinte c’è un mondo. Lo staff era composto da cinque persone importantissime che avevano un ruolo fondamentale, anche se nessuno fa caso alla loro presenza: di fatto, non devono farsi vedere, altrimenti tutta la magia va in fumo.

In più, ho avuto la fortuna di lavorare nuovamente con Arturo e Alex Britti, un carissimo amico di vecchia data.

Ma c’era anche qualcuno sul palco con te, vero?

La mia fidanzata Sabrina Iannece. Durante i miei spettacoli ne subisce di tutti i colori: viene tagliata in due, rinchiusa in bauli, trafitta, sbuca fuori da computer. Ma dopo tutte queste angherie, anche lei si è presa una rivincita, stirandomi letteralmente.

Qual è il tuo cavallo di battaglia?

Il numero con le colombe con cui ho vinto il campionato del 2011. Impressiona perché è un continuo di battute, non c’è un numero di trucchi, ed è quindi difficile da seguire.

La tourné proseguirà?

Riprenderemo a settembre, ma non sono ancora state fissate le date.

Un consiglio per chi ha la passione per la magia, ma ha timore a esibirsi sul palcoscenico?

Sicuramente si prova sempre un po’ di vergogna, ma non è poi così difficile. Dopo tutto, si ha una sorta di copione, un testo da seguire, e ciò aiuta.

Hai mai utilizzato la magia per fare degli scherzi?

Sì, ho scambiato numeri di telefono. Oppure ho fatto scomparire cellulari, che oggi contengono il mondo e, se vengono persi, è la fine per il proprietario.

Noi studenti abbiamo qualche speranza di ingannare i professori?

A scuola è difficile, non ho mai provato: l’unica cosa che facevo era giocare sotto il banco con le carte.

Grazie Luca per questo incontro. Ci rivedremo a settembre sui palcoscenici italiani e internazionali.

Laura, 1aA

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