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Le elezioni sono alle spalle, i rappresentanti d'Istituto sono stati scelti. Non solo loro, anche quelli di Consulta. Ma in quanti sanno davvero cosa rappresentano?

CONSULTA, LA VOCE DI NOI STUDENTI

Le elezioni sono alle spalle, i rappresentanti d’Istituto sono stati scelti. Non solo loro, anche quelli della Consulta. Ma in quanti sanno davvero cosa rappresentano?

La Consulta provinciale degli studenti (CPS) è un organismo istituzionale su base provinciale. Ogni istituto secondario superiore della provincia è rappresentato da due suoi studenti, eletti direttamente dai loro compagni di scuola. La funzionalità di quest’organo è quella di mettere in comunicazione fra loro le diverse scuole superiori all’interno della stessa provincia o città metropolitana, come la stessa Torino.

“Senza la Consulta le scuole lavorerebbero a compartimenti stagni, il che non è un bene. Se siamo studenti della stessa nazione abbiamo un fine comune: formarci. È giusto che ci conosciamo fra di noi, che facciamo progetti comuni e che ci sia uno scambio fra le scuole. Sarebbe l’ideale, ma è impossibile che tutti possano partecipare alle plenarie della consulta: tutti gli studenti di 126 scuole all’interno di un unico edificio non ci stanno” sostiene Andrea Finocchiaro, uno dei due rappresentanti eletti. Aggiunge: “Mi sono candidato perché tengo alla mia scuola e a come viene rappresentata sia all’esterno che all’interno. Sono orgoglioso e contento di poter ricoprire il ruolo di rappresentante. Mi aspetto un anno colmo di progetti molto interessanti, tra i quali far conoscere meglio la realtà della Consulta, che molti non conoscono”. Una definizione veloce? Semplice: è la voce di noi studenti.

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