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CLIMA ARTIFICIALE, RISORSA O MINACCIA?

Tra la fine del mese di ottobre e l’inizio di novembre l’Italia è stata lo scenario di una vera e propria “apocalisse-maltempo”. Il Porto di Savona è stato distrutto da un incendio devastante, Sicilia e Veneto sono state messe in ginocchio e proprio a proposito di quest’ultima regione, i giornali parlavano di 300 mila alberi abbattuti, “come in guerra”.
C’è chi dice che sia a causa di forze che cospirano contro l’Italia per mettere in difficoltà il nostro Paese, ma come si può controllare il clima e il meteo di altri Stati? C’entra forse il malocchio? Secondo alcuni la realtà è un’altra, anche se può sembrare fantascienza: la manipolazione climatica.
Il generale Fabio Mini, già a capo delle forze della Nato in Kosovo, conferma che la “guerra climatica” è in corso: si possono creare nubi artificiali per accecare le difese avversarie (come fecero gli Stati Uniti durante la guerra in Vietnam con l’Operazione Popeye), oppure quelle stesse nubi possono essere fabbricate per danneggiare l’agricoltura e le infrastrutture (a tal proposito il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad accusò nel 2011 l’Occidente di aver provocato una gravissima siccità per mettere in crisi l’economia agricola del paese).
In merito a questa questione si possono citare anche brevetti atipici, come quello per il controllo di uragani e tornado dell’8 maggio 2003, in cui viene spiegato il metodo per influenzare la formazione e la direzione di un sistema meteorologico della bassa atmosfera. “Generatori audio sono posizionati per proiettare onde sonore verso un’area periferica del sistema meteorologico. La frequenza delle onde sonore provoca la formazione del sistema meteorologico in modo da distruggere, amplificare o direzionare la formazione di piogge”.
Ma come è possibile una manipolazione di tale rilevanza? Enrico Gianini, per anni operatore aeroportuale a Milano Malpensa, ha ipotizzato una risposta: “Basta prendere un aereo e smontarlo”. Di fatto, secondo l’uomo, i serbatoi supplementari inseriti nelle stive dei velivoli rilasciano in aria elementi chimici in grado di manipolare le condizioni atmosferiche con esiti anche catastrofici, visibili grazie alle linee bianche che squarciano il cielo e rimangono sospese per delle ore. Ma siamo liberi di avere il beneficio del dubbio: potrebbero infatti trattarsi di semplici e innocue scie di condensazione.
Un dato è certo, queste scoperte della scienza possono rivelarsi molto utili, se sfruttate correttamente: per esempio, dal 1961 Israele stimola le nuvole riuscendo a rendere fertili e rigogliose terre di per sé aride. E ancora, nel 2009 a Pechino l’aviazione impiegò 18 apparecchi che dispersero nell’atmosfera prodotti chimici, per impedire precipitazioni che avrebbero potuto rovinare i festeggiamenti per il 70° anniversario della Repubblica Popolare fondata da Mao.
I dubbi sono molti, ma un dato è certo: vale la pena informarsi a fondo sulle nuove scoperte nell’ambito della climatologia.
Laura 2^A

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