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 A un metro da te: ci si può innamorare senza mai sfiorarsi?

“Le cose belle ti fanno apprezzare la vita, le cose brutte te lainsegnano”, forse è proprio questa la chiave del nuovo teen drama,uscito nelle sale il 21 marzo. I protagonisti sono Stella (Haley Lu Richardson) e Will (Cole Sprouse,celebre volto delle serie “Zack e Cody” e “Riverdale”): sono entrambi adolescenti affetti da fibrosi cistica,  ma hanno modiopposti di affrontare il dolore, e quindi la vita, che nascono peròdallo stesso bisogno, quello di allontanare la paura.

Stella vive per curarsi, segue i trattamenti in modo ordinato e rigoroso, elabora la malattia con un ottimismo esemplare e condivide su un canale YouTube i progressi del suo ricovero; Will invece ha una visione più fatalista e, pur essendo in ospedale, rifiuta inizialmente di prendere le medicine e di sottoporsi ai lunghi trattamenti che potrebbero farlo stare meglio. Sarà proprio la ragazza a convincerlo a non gettare l’occasione del programma sperimentale in cui è coinvolto e a non smettere di lottare, in cambio lui le insegnerà a curarsi per vivere e ad apprezzare le piccole cose, vivendo ogni giorno come se fosse l’ultimo.
Il titolo inglese del film (“Five Feet Apart”) allude alla distanza alla quale devono stare i due innamorati, i quali, a causa della loro
patologia, non possono mai avvicinarsi a meno di un metro l’uno dall’altra, ma ciò non frena la loro voglia di amarsi.

La fibrosi cistica, malattia non troppo conosciuta nella cultura popolare, costringe infatti a lunghi ricoveri ospedalieri a base di estenuanti cure con una massiccia assunzione di medicinali, nella
speranza di poter entrare un giorno in lista d’attesa per un trapianto di polmoni. L’obbligo di stare lontani deriva dalla necessità di evitare lo scambio di batteri che vanificherebbe ogni terapia. Grazie a un’accurata ricerca che ha coinvolto tutto il cast, anche servendosi della consulenza sul set di varie associazioni di settore, il film riesce a portare sullo schermo una versione, seppur romanzata e filmica, quanto più realistica possibile dello stile di vita a cui
sono costretti i pazienti.
La pellicola è ambientata interamente in ospedale, il ritmo è sostenuto e i
protagonisti vengono introdotti in modo breve ma efficace; l’incontro è mostrato con leggerezza in una serie di scene con sfumature piuttosto divertenti. Quello tra Stella e Will è un vero e proprio colpo di fulmine, rallentato solo dallo spazio che li separa; si parla di un amore platonico, costretto a restale tale, poichè se l’amore generalmente fa sentire più vivi, nel loro caso può portare alla morte.

Gli interpreti sono dotati di una buona sintonia, riuscendo così a raccontare una storia sensibile e toccante senza essere banali.
Un passo verso la vita rappresenterà di conseguenza un passo in più verso l’amore?

Gaia 3N

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